PORTO: SOLIDARIETA’ MA ANCHE… DIFFICOLTA’ –

Non è una problema di scarsa sensibilità o, peggio ancora, di solidarietà negata. Gli sbarchi al porto commerciale di Salerno creano non poche difficoltà alla complessa struttura organizzativa, tanto più che, in virtù delle nuove procedure di sicurezza introdotte dal ministero degli interni, le operazioni di sbarco e di sistemazione dei profughi sono lunghissime basti pensare che ieri, nel giorno del quattordicesimo sbarco al porto di Salerno si è lavorato fino a notte fonda. Esistono, in pratica, elevate difficoltà logistiche legate sostanzialmente alla tipologia delle navi che trasportano i migranti perchè un conto è approdare al molo Manfredi, altro è approdare all’interno del porto commerciale come avvenuto ieri per la Reina Sofia. Capitaneria e operatori portuali hanno, infatti, dovuto lavorare insieme per rimodulare gli arrivi e le partenze dallo scalo con navi commerciali costrette a rimanere in rada per aspettare le operazioni di sbarco. Per questo è auspicabile che l’emergenza tocchi anche altri porti del Tirreno e non solo quello di Salerno, il pericolo che qualche armatore cominci a pensare al porto di Salerno come un porto difficile va scongiurato a monte. Ad aggravare il problema, come detto, ci sono poi le operazioni di identificazione dei migranti divenute quanto mai complesse per ovvie ragioni di sicurezza, procedure necessarie ma che stanno creando non pochi problemi ai mediatori culturali presenti al porto per accogliere i disperati salvati in mare.

Autore dell'articolo: Marcello Festa