CERCI BATTE CASSA, CASTORI BUSSA A RINFORZI

C’è anche la grana Cerci per la Salernitana. Dopo Billong, anche l’attaccante ex Pisa sarà protagonista di un contenzioso col club granata dinanzi al Collegio Arbitrale. Se per il francese la società granata ha scelto questa strada per motivi disciplinari, il caso di Cerci è diverso. L’ex granata ritiene, infatti, che il suo rapporto contrattuale con la Salernitana sia ancora in essere in ragione del contratto firmato nel mese di agosto del 2019. In quell’occasione la società comunicò l’ingaggio su base biennale del calciatore, salvo poi, a giugno 2020, diffondere un altro comunicato in cui si parlava di prolungamento fino al 30 agosto del contratto. Una precisazione apparsa superflua agli occhi di chi, attendendosi alla prima comunicazione, pensava che Cerci fosse sotto contratto fino al 2021. Si ricorderà, però, come a gennaio si diffusero voci molto insistenti circa la possibile rescissione del contratto di Cerci, che aveva scritto un post su instagram per dire la sua verità in merito agli infortuni patiti. La cosa non piacque alla società che prese spunto da ciò per valutare la rescissione e, a quanto pare, arrivare ad una sorta di rimodulazione del precedente accordo. Insomma, per la Salernitana Cerci è svincolato dal 30 agosto, non così per il calciatore che chiede che venga rispettato l’accordo biennale sottoscritto ad agosto di un anno fa. In tutto questo, mentre si prospetta un braccio di ferro con Billong e Cerci, la Salernitana deve pensare anche a rinforzare la squadra. Fabrizio Castori sta facendo buon viso a cattivo gioco, ha fatto capire che potrà anche cambiare il modulo, ma, a prescindere dalla tattica, aspetta rinforzi. Tutino, Fella, Bogdan, Coulibaly, Carnesecchi sono i nomi caldi, ma non si sa ancora come e quando qualcosa di certo arriverà. Di sicuro, c’è che tra cinque giorni scatterà il campionato e la Salernitana, al momento, è incompleta, piena solo di contraddizioni con ruoli completamente scoperti ed altri in cui abbondano i doppioni. Restano due settimane per provare a dare un senso ad un qualcosa che ora un senso non ce l’ha.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto