CHIESA SANTA MARIA DELLE GRAZIE, RESTAURATA LA STATUA

Domani, venerdì, 26 ottobre, ore 17,30, a Salerno, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie e San Bartolomeo (Largo G. Luciani, nei pressi del Giardino della Minerva), ci sarà una pubblica manifestazione per il restauro dell’Immacolata Concezione. Interverranno il vescovo mons. Luigi Moretti, il sindaco Vincenzo Napoli, il parroco della chiesa della Madonna delle Grazie don Alessandro Gallotti, la presidente dell’Inner Wheel Salerno Diana Sardone Di Lorenzo, la presidente della Fondazione della Comunità Salernitana onlus Antonia Autuori, il titolare di “Vassallo Antiques” Antonio Vassallo, la restauratrice Daniela Mellone e Francesca Casule della Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino. Modererà l’incontro il giornalista di Telediocesi Paolo Romano.Il Club Inner Wheel Salerno -in collaborazione con la Fondazione della Comunità Salernitana e “Vassallo Antiques”- ha promosso il restauro della statua dell’Immacolata Concezione che si trova nel Museo “Scacco Vaccaro”.Per la Fondazione della Comunità Salernitana, tutelare il patrimonio storico e artistico, significa voler contribuire a restituire a tutta la realtà territoriale, e in particolar modo alle nuove generazioni, l’articolato tessuto della nostra storia e della nostra cultura.Il proposito dell’Inner Club di Salerno intenzionalmente mirava proprio a restaurare una statua mariana, che nei suoi intenti e nei connotati artistici potesse evidenziare ed esaltare la tematica della maternità, come simbolo gagliardo di vita, anche coniugando umiltà, solidarietà e dolcezza infinita. Il parroco Don Alessandro Gallotti avvertiva da tempo tacito rammarico circa una statua della Madonna, che, per rituali cadenze di processioni religiose e anche per remoti processi di incauto restauro con materiali e metodi esecutivi non specificamente avveduti, presentava evidenti fenomeni di deterioramento.Si trattava di una statua lignea policroma, risalente al XVIII secolo, di ignoto autore di scuola napoletana. Poggiata su una base lignea ottagonale, che risultava completamente ridipinta, recava sulla testa una corona in metallo sbalzata, ridipinta anch’essa, come sorte non diversa si chiaramente leggeva nell’intera superficie del corpo e del manto. Unica eccezione di salvaguardia era toccata all’incarnato.Sorgeva a questo punto il concreto dubbio sulla reale natura della tecnica pittorica originale, e a ciò si aggiungeva la diffusa presenza di oltraggiosi tarli che invadevano soprattutto l’area dei capelli.A tutti questi diffusi e concreti problemi hanno dovuto porre rimedio, con un consapevole e professionale lavoro certosino, i restauratori Antonio Vassallo e Daniela Mellone. Il restauro portato a termine ha coinvolto con prezioso cofinanziamento l’azienda di antiquariato “Vassallo Antiques” di Montecorvino Rovella, ma anche il concreto e vigile occhio di controllo della Soprintendenza di Salerno. Tutte queste sinergie hanno permesso di riportare la statua della Vergine al recupero del suo antico splendore. Ora con devota e serena voce può meglio riecheggiare, dentro e fuori le mura della Chiesa, l’antica e popolare invocazione: “Tota pulchra es Maria”.

Autore dell'articolo: Marcello Festa