CAOS AL PO DI EBOLI: LE PRECISAZIONI DEL DIRETTORE MINERVINI

Il direttore sanitario del dea Eboli Battipaglia Roccadaspide, Mario Minervini, in merito agli articoli esatti alle notizie inopportune diffuse nella giornata di ieri dei media, dichiara che i fatti svoltisi nel pronto soccorso di Eboli si sono verificati diversamente da quanto descritto. La paziente è giunta dal presidio del Campolongo hospital con diagnosi di polmonite nosocomiale il 5 marzo ed è stata ricoverata nella unità di medicina in una stanza singola dove è stata visitata da personale medico e assistita da personale dedicato e dotato di idonei dispositivi. Ipotizzata l’esistenza di criteri epidemiologici oltre che clinici, sono state messe tempestivamente in atto tutte le procedure previstePer il caso sospetto di Covid 19, incluso l’isolamento, la delimitazione dell’area di effettuazione del tampone nasofaringeo, inviato al laboratorio del Cotugno. Alla luce della positività del tampone, ricevuta intorno alle 16 di ieri, si è subito provveduto a identificare i contatti diretti (numero 18 operatori sanitari tra medici, infermieri, personale di supporto, o s.s. e 118,) per ricostruire la catena di contagi, così da evitare l’ulteriore diffusione dell’infezione e comunicarli alla Sep territorialmente competente. Contestualmente è stato disposto il trasferimento della paziente al Cotugno l’immediata sanificazione degli ambienti. È bene precisare che la direzione sanitaria presidiale ha coordinato le varie operazioni supportata dai responsabili e dal direttore del Dipartimento dell’area critica non alimentando dannosi allarmismi e in un clima di massima collaborazione e disponibilità.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro