CTI FOODTECH. UNA NUOVA SEDE A SALERNO –

“Il cambiamento che si tocca da questa azienda è solo crescita, occupazione e giovani. Gli altri cambiamenti sono formali e non sostanziali”. Con queste parole rivolgendosi ad un pubblico di qualificati imprenditori il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha chiuso il suo intervento in occasione dell’inaugurazione questa mattina a Salerno del nuovo stabilimento di Cti Foodtech, azienda leader nel settore della denocciolatura e player di riferimento nell’ambito dell’automazione industriale per frutta. Per l’evento inaugurale dell’azienda nella zona industriale di Salerno , esteso su una superficie di 7mila mq l’hub – selezionato come anteprima del Cibus Tec – e’ frutto di un investimento di 6 milioni di euro.

Oltre al presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, all’inaugurazione erano presenti oltre 50 imprenditori dell’industria agroalimentare provenienti da tutto il mondo (Australia, Francia, Belgio, Spagna, Grecia, Bulgaria, Turchia, Cile, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Sud Africa, Marocco, Cina, Giappone). L’apertura del nuovo stabilimento, frutto di un investimento di oltre 6 milioni di euro, si inserisce in un piano strategico di sviluppo industriale, che prevede un ampliamento del mercato e un ammodernamento tecnologico in ottica industria 4.0. “L’evento inaugurale del nuovo stabilimento rappresenta uno dei momenti più significativi della nostra storia aziendale – ha sottolinea il CEO di CTI Foodtech Biagio Crescenzo . Il nuovo stabilimento, realizzato secondo le specifiche di Industria 4.0, conferma la nostra volontà di continuare ad investire sul territorio e sui suoi talenti. Partendo da Salerno, con una visione orientata all’innovazione e all’internazionalizzazione, puntiamo alla leadership mondiale dei nostri mercati di riferimento”.
Grazie a una presenza commerciale globale, CTI FoodTech è il secondo produttore di denocciolatrici per pesche per numero di unità installate nel mondo. Le macchine realizzate dall’azienda, ogni anno, lavorano 7 miliardi di frutti.

Autore dell'articolo: Barbara Albero