“IMPRESENTABILE” PER UNA VICENDA DEL ’98

La vicenda per la quale Vincenzo De Luca è stato inserito nella lista dei cosiddetti “impresentabili” della Commissione Antimafia risale al 1998 e riguarda un’inchiesta della Procura di Salerno incentrata sulla richiesta di cassa integrazione per circa 200 operai dell’ex Ideal Standard. Secondo l’accusa, la cassa integrazione fu sollecitata dallo stesso De Luca in assenza dei presupposti di legge.Un altro filone dell’inchiesta è relativo alla richiesta degli oneri di urbanizzazione ad alcuni imprenditori interessati alla realizzazione di una struttura sempre nella zona orientale della città. Il rinvio a giudizio per De Luca e per altri 46 imputati è arrivato nel 2008. I reati contestati all’ex primo cittadino di Salerno sono di concussione (in relazione alla richiesta degli oneri di urbanizzazione) e di truffa (per la concessione della cassa integrazione). Lo stesso De Luca, che più volte nel corso degli anni ha commentato la vicenda, ha rinunciato alla prescrizione “relativamente ai delitti per i quali era maturato il relativo decorso”. La vicenda era venuta alla ribalta anche nel corso della scorsa campagna elettorale per le regionali del 2010, quando De Luca è stato già in corsa contro Caldoro. Cinque anni fa, sempre nel corso della campagna elettorale, De Luca commentò la vicenda ribadendo che lui rispondeva per “per una vertenza di lavoro, non per ladrocinio o camorra: i ladri e i camorristi – disse – stanno dall’altra parte”. Immediata la replica di De Luca che nell’annunciare querela nei confronti della Bindi ha aggiunto:  ”Sono orgoglioso di aver preso decisioni urbanistiche per salvare 250 lavoratori dell’Ideal Standard, e rifarei tutti gli atti esattamente come 17 anni fa”. Lo dice Vincenzo De Luca sottolineando che ”l’ipotesi di ‘concussione’ che mi riguarda è relativa ad oneri di urbanizzazione richiesti a vantaggio del Comune”.

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Autore dell'articolo: Monica Di Mauro