DETENUTI AL LAVORO NEI CAMPI

L’agricoltura come opportunità di riscatto sociale e di reinserimento nel mondo del lavoro. È questo l’intento di Coldiretti Salerno che entra nella casa di reclusione di Eboli – un istituto penitenziario che ospita detenuti per reati connessi alla tossicodipendenza – e avvia una partnership per fare della “terra” uno strumento di inclusione. Nei prossimi mesi sarà creata una cooperativa sociale di detenuti ed ex detenuti, giovani che saranno poi avviati a tirocini ed esperienze lavorative presso le aziende agricole della Campania. “Abbiamo avviato – spiega il direttore di Coldiretti, Enzo Tropiano – una serie di incontri per favorire l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale di detenuti tossicodipendenti. L’obiettivo è di formare e avviare al lavoro detenuti ed ex tossicodipendenti, nel settore agricolo e florovivaistico, per un loro reinserimento sociale e lavorativo”. “Istruzione e lavoro – aggiunge la delegata di Coldiretti Donne Impresa, Antonella Dell’Orto – sono le migliori armi per sconfiggere la cultura della illegalità e per avviare, in carcere, un percorso di recupero dei detenuti. Il lavoro rappresenta un forte veicolo di riscatto. Per questo abbiamo sostenuto interventi di cooperazione sociale che ci auguriamo possano essere replicati anche in altri territori della Campania”

Autore dell'articolo: Barbara Albero