La possibile fase “2”, la tanto paventata ripresa rischia di essere un’arma a doppio taglio per ristoranti, pizzerie e locali commerciali dediti comunque al food. Il distanziamento sociale, giusto e inevitabile, comporterà meno tavoli, meno clienti, meno fatturato, meno movimento. Il segno meno insomma è preponderante e spaventa i proprietari che già hanno fatto fronte a quasi due mesi di chiusura forzata. Un gruppo sempre più crescente di ristoratori, pizzaioli e titolari di partite Iva di circa 70 persone tra Salerno e Provincia si è unito sotto un’unica sigla: “dignità ai ristoratori”. Una sorta di class-action che chiede alle istituzioni la proroga della cassa integrazione per i dipendenti, aiuti sul canone di locazione, il dimezzarsi della Tarsu e l’annullamento per un anno della Tassa di occupazione di suolo pubblico.
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