DUECENTO IN CORTEO CONTRO LE FONDERIE –

In prima linea c’erano loro, i residenti della zona, molti dei quali, come Martina Marraffa da giorni in presidio davanti alle fonderie, hanno perso parenti e amici a causa dell’inquinamento. Davanti al corteo, a caratteri cubitali, spiccava un cartello: “La vita dei nostri cari non è stata fermata per quindici giorni”, chiaro riferimento allo stop and go ordinato dalla regione Campania. Presenti alla manifestazione per esprimere la loro vicinanza e solidarietà alla cittadinanza le associazioni di Legambiente e Italia Nostra, ma anche alcuni esponenti politici in particolare del Movimento 5 Stelle ma anche il giovane candidato sindaco del centrodestra Gaetano Amatruda, assenti, invece, le istituzioni locali. Al loro fianco anche il parroco don Marco Raimondo che da giorni sta catalizzando le attenzioni del quartiere e che ieri ha inteso dare un contributo importante alla battaglia con tre appuntamenti, uno successivo all’altro, di grande impatto: una via Crucis, una santa messa ed infine la fiaccolata. “Il reato contro l’ambiente – ha detto a più riprese il parroco –  è un peccato mortale”, questo a chiarire, a scanso di equivoci, qual è la sua posizione in merito alla vicenda. Associazioni, politici, comitati a parte, erano oltre duecento le persone che hanno partecipato alla fiaccolata di protesta dei residenti del quartiere Fratte che, da anni ormai, chiedono la chiusura delle Fonderie Pisano. Ad organizzarla il comitato Salute e Vita” .

Autore dell'articolo: Marcello Festa