EDILIZIA NEL CILENTO: 5 IN MANETTE, C’E’ UN CARABINIERE –

Associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, impiego o utilizzo di beni di provenienza illecita, intestazione fittizia e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Sequestrati beni per oltre 10 milioni di euro nel Cilento, nelle zone tra Ascea e Casal Velino. 5 persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Salerno, su disposizione della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Tre sono finte dietro le sbarre: le altre due sono ai domiciliari. L’associazione a delinquere di natura “familistica” era composta da quattro persone. Si tratta della famiglia Bertolini: Giuseppe il proprietario di un noto impianto di Calcestruzzo e sua figlia Marianna sono considerate le menti del gruppo – già arrestati per bancarotta fraudolenta nel 2013 – il

fratello Antonio, con il ruolo di prestanome, ed il marito della figlia, Aniello Saviano. Nei guai anche un carabiniere del posto, Ignazio Messana, finito in manette, che pare informasse l’organizzazione degli eventuali controlli degli inquirenti presso i cantieri.

L’autorità giudiziaria ha sequestrato in via preventiva 59 fabbricati, 37 terreni ed un intero impianto di produzione di calcestruzzo con le relative betoniere. Il tutto per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro che costituisce il patrimonio aziendale illecitamente accumulato negli annui dal gruppo. Il generale Danilo Petrucelli, comandante provinciale delle fiamme gialle a Salerno, ha svelato i dettagli dell’operazione.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta