FIGC E LEGA: E’ DI NUOVO SCONTRO. L’ATALANTA E QUEL MODELLO…

E’ di nuovo scontro tra Figc e Lega. Dopo le prove di dialogo seguite all’elezione di Casini in via Rosellini, ieri c’è stata una nuova puntata: il Consiglio Federale ha approvato l’introduzione dell’indice di liquidità tra i criteri decisivi per l’iscrizione ai campionati e lo ha indicato per la serie A nella misura dello 0,5. Si tratta di un indice che stabilisce il rapporto tra attività e passività correnti e che dà la misura di quanto una società sia capace di far fronte agli impegni economici nel breve. La scelta di introdurre l’indice di liquidità tra i criteri discriminanti per l’iscrizione al campionato è stata fortemente criticata dai club, ma su questo punto il presidente federale, Gabriele Gravina, è stato irremovibile. Fra l’altro, ad alimentare il malumore dei club di massima serie in particolare, è stata proprio la decisione di fissare lo 0.5 come indicatore. Molti club sarebbero in difficoltà rispetto a questo parametro, ma Gravina non ha voluto sentire ragioni. Almeno per il momento. Non avrà problemi ad iscriversi al prossimo campionato l’Atalanta, club che ha da poco cambiato proprietà e che frequenta da qualche anno il palcoscenico europeo grazie ad un lavoro di programmazione ed investimenti che affonda le radici negli anni passati. La società orobica ha sfornato veri e propri gioielli del suo settore giovanile ed ha valorizzato calciatori pescati in campionati meno celebrati, riuscendo a realizzare plusvalenze reali pesantissime con cui ha potuto finanziare anche la modernizzazione dello stadio che è divenuto di sua proprietà. L’Atalanta è per molti un modello da seguire, grazie al lavoro di un presidente- tifoso come Percassi e di un dirigente di grandissima esperienza e dalle indiscusse capacità come Giovanni Sartori, già autore del miracolo Chievo e prossimo a lasciare la società nerazzurra dopo anni di grandi successi. Proprio all’Atalanta si ispira anche la Salernitana di Danilo Iervolino che vuole diventare una realtà importante del Meridione e non solo. Strutture, logistica, settore giovanile, scouting: Iervolino ed i suoi collaboratori lavorano per portare nel futuro il club granata, anzi per avvicinarlo al prossimo step che gli permetterà di compiere un vero e proprio salto di qualità dopo i tanti cambiamenti vissuti da gennaio in avanti. Ed in quest’ottica uno dei più evidenti segnali di discontinuità è stato il criterio con cui si è operato sul mercato a gennaio. La proprietà ha investito, assecondando le intuizioni del direttore sportivo, Walter Sabatini, che aveva scelto Ederson e Bohinen per rinforzare il centrocampo. Il brasiliano, pagato oltre sei milioni, assicurerà, in caso di cessione, una corposa plusvalenza alle casse del club granata, mentre per il norvegese si lavora al riscatto con la speranza che debba scattare l’obbligo, previsto in caso di salvezza. Un mercato ad ampio raggio e respiro che nel tempo potrebbe portare altri calciatori emergenti in granata ed inserire la Salernitana in un circuito virtuoso, fatto di investimenti e di ricavi importanti, oltre a tutto il resto. Lunedì sarà sfida sul campo, ma, si spera, quanto prima il confronto possa essere esteso su vasta scala. L’Atalanta è partita molto prima, ma la Salernitana ora come ora ha tutto per poter intraprendere un percorso importante. La salvezza sarebbe sicuramente motivo di soddisfazione e potrebbe anche accelerare certi processi. Quel tempo che pareva mancare mesi fa, ora come ora, invece, sembra giocare a favore della Salernitana che ha quanto meno il destino nelle sue mani. E non è cosa da poco.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto