FONDERIE: PRIMA I DATI ARPAC E POI IL RIESAME –

Un atto dovuto, una precisa e necessaria strategia legale. Su imput dell’avvocato Guglielmo Scarlato, la famiglia Pisano ha rinunciato al ricorso al tribunale del riesame che si sarebbe dovuto riunire oggi per decidere se confermare o meno il provvedimento di chiusura delle fonderie. L’appello era stato presentato contro il provvedimento emesso dalla Procura di Salerno il 24 giugno scorso e poi convalidato dal gip Stefano Berni Canani il 4 luglio scorso. Il legale della famiglia proprietaria delle Fonderie, nella giornata di ieri, alla vigilia dell’attesissimo verdetto, ha comunicato al collegio del Riesame, presieduto da Gaetano Sgroia, la propria rinuncia all’appello in quanto ancora non si è venuti in possesso dei dati relativi alle verifiche Arpac effettuati ad agosto e dal cui esito dipenderà in buona parte il destino a breve-medio termine dell’impianto di Fratte. Come si ricorderà i tecnici dell’agenzia regionale hanno eseguito controlli a macchine accese sull’impianto, controlli sollecitati dall’avvocato Scarlato e autorizzati dalla Procura di Salerno. Sull’esito dei controlli effettuati non c’è ancora nessuna certezza anche se filtra un certo ottimismo. Pare, infatti, che le emissioni registrate in quei giorni di apertura temporanea siano nella norma. Ma, come detto, per il momento sono soltanto supposizioni, nulla di ufficiale. Questi dati dovrebbero essere comunicati a breve e solo dopo l’avvocato Scarlato chiederà la fissazione del riesame avendo tra le mani un documento ufficiale su cui dibattere. Parallelamente alla vicenda giudiziaria è ormai bagarre sul toto-sito, ovvero il comune dove sorgerà il nuovo stabilimento. Tra smentite e mezze ammissioni si continuano a formulare ipotesi. Quella più gettonata, in assenza di conferme ufficiali, continua ad essere rappresentata dal comune di Campagna, in particolare l’ex insediamento industriale della RDB da noi anticipato nell’edizione di ieri.

Autore dell'articolo: Marcello Festa