FOSSILI, NEL CILENTO TRE NUOVI GIACIMENTI

“Rinvenuti nel Cilento tre nuovi giacimenti fossiliferi due di età cretacica (90 e 100 milioni di anni) ed uno di età eocenica (50 milioni di anni). Questi siti conservano testimonianze fossili di piante, crostacei, pesci e tetrapodi, alcune delle quali rappresentano generi e specie nuovi per la scienza”. Lo ha reso noto Sergio Bravi, ricercatore, direttore del Museo Paleontologico di Magliano Vetere (Salerno) e Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano dove in esclusiva si potranno ammirare tali ritrovamenti durante la Settimana del Pianeta Terra, in programma solo in Italia, dal 18 al 25 ottobre con ben 237 eventi in contemporanea su tutto il territorio nazionale. “Il nostro Museo – ha proseguito Bravi – valorizza il patrimonio paleontologico dell’area del Parco. I siti fossiliferi cilentani, insieme con altri siti sia nuovi che già ben noti in Campania (es. Pietraroia), sono stati oggetto negli ultimi trent’anni di una ripresa degli studi paleontologici interrottisi per oltre mezzo secolo in questa regione”. Ricerche condotte dagli studiosi Sergio Bravi ed Antonello Bartiromo che ne hanno indagato approfonditamente gli aspetti paleofaunistici, paleobotanici e paleoambientali, riportandoli all’attenzione della comunità scientifica internazionale dopo il lungo periodo di silenzio. “Grazie alle nuove indagini, a tutt’oggi la Campania risulta essere uno dei territori meglio conosciuti in Europa – ha dichiarato Bravi – in quanto alla paleontologia di alcuni gruppi di organismi quali le piante, i pesci ed i crostacei decapodi del Mesozoico.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro