FURTI DAI GEORGIANI, ECCO COME RIAVERE GLI OGGETTI RUBATI –

Sono ancora sottoposti a sequestro, nel banco pegni di Battipaglia, i numerosi preziosi individuati dalla polizia come frutto dei colpi effettuati dalla banda di georgiani fermata ieri in un’operazione che ha visto impegnati gli agenti della squadra mobile di Salerno. In totale si tratta di un centinaio tra gioielli ed orologi di svariato valore che potranno essere restituiti ai legittimi proprietari. In queste ore, mentre prosegue l’inchiesta alla ricerca di altri tre componenti sfuggiti all’arresto, la squadra mobile diretta dal dirigente Gianni Di Palma,  sta lavorando anche per chiedere la custodia degli oggetti in questione, in modo da poterli trasferire negli uffici della caserma Pisacane e avviare il percorso che potrebbe portare alla restituzione degli stessi ai legittimi proprietari. I cittadini dovranno dimostrare anche attraverso delle foto di essere i proprietari degli specifici oggetti. Una volta negli uffici della squadra mobile di Salerno, i preziosi recuperati verranno fotografati e immessi nella banca dati digitali della polizia di Stato dove, attraverso la registrazione, gli interessati potranno visionare i preziosi e, solo in caso di possibile individuazione, potranno recarsi presso gli uffici della squadra mobile e chiederne la restituzione. Un’operazione, va precisato, che richiederà ancora giorni di tempo, come anticipato anche ieri dal questore di Salerno, Giancarlo Conticchio. Per questo si invitano i cittadini interessati a evitare di contattare il centralino della questura e gli uffici della squadra mobile di Salerno perché al momento non è possibile dare alcun tipo di informazione in merito. La banda ha compiuto decine di furti nella città di Salerno, in particolare in via Sichelmanno e al Carmine ma anche in via Manganario e  in alcuni comuni limitrofi, come Pagani e Marcianise dove i furti hanno riguardato negozi e centri commerciali. Si specifica, a tal proposito, che non sono stati recuperati pc, telefonini ed altri oggetti simili.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro