GABIONETTA A CACCIA DEL GOL PERDUTO

Dieci partite senza gol, oltre due mesi senza sorrisi. Per uno che vive di emozioni forti, che ha bisogno di sentirsi sempre al centro dell’attenzione per poter essere decisivo, è un digiuno che sa tanto di penitenza. Un’astinenza che ha immalinconito Gabionetta, che aveva segnato cinque gol in meno di un mese di campionato ma che, dopo l’errore dal dischetto col Trapani, non si è più ritrovato. Colpa del tallone che lo ha tormentato a lungo, ma anche merito degli avversari che hanno cominciato a prendergli le misure e che gli hanno concesso meno spazi rispetto alle prime giornate quando le accelerazioni di Gabionetta erano devastanti e spaccavano in due le difese e, spesso, pure le partite. Nel momento di difficoltà massima della Salernitana anche Gabio è diventato triste, proprio come era accaduto lo scorso anno quando, però, la squadra vinceva anche senza di lui che faticò tanto a convincere Menichini a restituirgli una maglia da titolare. Un anno dopo, la storia si ripete. Gabio non segna più e rischia pure di perdere il posto in squadra. Torrente lo ha sempre schierato finora, non risparmiandolo nemmeno a La Spezia ma gli ha pure lanciato un messaggio: a Vicenza giocherà chi starà bene e Gabionetta non è brillante come in avvio ed è reduce da prestazioni negative. Torrente sta studiando l’ennesimo cambiamento tattico e l’impressione è che il brasiliano potrebbe risultare di troppo in un assetto differente dal 4-3-3. Da trequartista non ha convinto, da seconda punta non si è mai trovato a suo agio lo scorso anno: chissà come scioglierà l’arcano Torrente, ma la cosa più importante è come risponderà Gabionetta. Titolare o meno, di sicuro anche a Vicenza ci sarà spazio per lui e da lui la Salernitana si attende un segnale importante. In un momento delicato del campionato tocca a lui fare la differenza. Il talento non si discute, ora serve anche il carattere.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto