GRANATA E IL MAL D’ATTACCO. DJURIC E NON SOLO…

Costi e… benefici. L’equazione non torna e i conti sono in rosso sotto questa voce. Milan Djuric non convince, non incide e non segna. Per la Salernitana si è trattato di un investimento pesante: Colantuono lo aveva richiesto e la società lo aveva accontentato, anche se sulla paternità dell’acquisto l’allenatore dimissionario ha sempre fatto un po’ di melina, lasciando intendere che la decisione sia stata collegiale.

Tutti sapevano comunque che il gigante di Tuzla non ha mai avuto molta familiarità in carriera con il tabellino dei marcatori. Nessuno, però, immaginava la pesantissima astinenza dell’ex Cesena nel girone d’andata, proseguita anche dopo il giro di boa. Il problema è tattico e resta anche di bilancio, come dicevamo, di pesante busta paga: Djuric costa oltre 280mila euro (contratto fino al 2021 con opzione per il successivo) e la Salernitana sta ancora pagando le rate al Bristol City, a compensazione del costo del suo cartellino, fissato a 550mila euro. Dopo l’ennesima brutta prestazione di domenica scorsa con il Perugia al Renato Curi, il bosniaco è finito nuovamente nel mirino della critica. Al netto delle deficienze dell’attaccante in zona gol, guai a farlo diventare il solo capro espiatorio, magari l’istantanea delle difficoltà realizzative della squadra. Sempre a singhiozzo in zona gol, la Salernitana anche in Umbria ha confermato la scarsa familiarità con il tiro in porta.

E’ un dato oggettivo che l’attacco abbia prodotto la miseria di 3 gol con Jallow (due ad Ascoli e uno contro la Cremonese), più l’acuto di Calaiò ad Ascoli nel girone di ritorno. Va aggiunto André Anderson che ha segnato a Palermo e contro il Lecce. Djuric e Vuletich sono ancora fermi al palo. A secco. A digiuno, insomma. Il paradosso è la prolificità di Casasola: miglior marcatore granata, difensore-goleador in Italia tra serie A e B, dopo Kolarov. Il problema è la prima linea. Adesso Gregucci deve pensarci bene, la valutazione sulla prossima coppia d’attacco non è affatto scontata: Calaiò è stato gestito e dopo la sfida al Perugia l’allenatore granata ha detto di averne discusso anche con l’arciere per dosare il minutaggio nel tour de force; Jallow aveva accusato dolore al polpaccio ma ha stretto i denti ed è sceso in campo contro i grifoni pur dimostrando di non essere al top; Djuric si è rivelato di nuovo evanescente. Le scelte peseranno: Gregucci potrebbe ripartire proprio dall’analisi del momento delicato che vive il centravanti bosniaco, dalla presentazione del prossimo avversario e quindi dalle motivazioni non mancheranno o non dovrebbero mancare. A Crotone, infatti, il gigante bosniaco si è formato e aveva sbalordito, realizzando anche gol impossibili. E’ un abile pescatore e la sua virtù è la pazienza. Toccherà a Gregucci assegnargli il ruolo: protagonista o comparsa “in cima” alla settimana da grande ex. La settimana più lunga. Per lui e non soltanto per lui…

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta