GRANATA: VENTURA ALLE PRESE CON LA DURA LEGGE DEL GOL

La Salernitana ed il mal di gol. Un anno dopo, la storia si ripete. Nella scorsa stagione gli attaccanti a disposizione di Colantuono garantirono un apporto minimo nella prima parte di stagione. Basti pensare che Jallow andò a segno con il Verona, Vuletich e Djuric rimasero all’asciutto ed il solo Bocalon, poi ceduto a gennaio, riuscì a mantenere una media discreta. In questa stagione, il quadro è quasi invariato visto che Djuris si è sbloccato col gol decisivo a Livorno, Jallow ha realizzato quattro gol mentre Giannetti è fermo alla rete con il Pescara. Al tirar delle somme, sei erano i gol delle punte lo scorso anno, altrettanti quelli realizzati in questa stagione dalle punte granata. Dopo due terzi del girone di andata, il bottino non è certo ricco e sul dato finale dei gol segnati incidono i rigori di Kiyine, ben quattro. A Cremona l’ennesima gara in bianco per le punte e per la Salernitana in generale, incapace di concretizzare la colossale occasione avuta nella ripresa con Gondo, Kiyine e Lombardi fermati ad un passo dal gol, e punita dalla zampata dell’esperto Ciofani. La dura legge del gol ha colpito la squadra di Ventura che, da un lato, non sempre riesce a concludere troppo spesso verso la porta avversaria, e, dall’altro, non brilla per freddezza e precisione chirurgica sotto porta. Sul campo, fin dall’estate, Ventura ha avviato un lavoro importante con gli attaccanti che ha avuto a disposizione in ritiro e poi con chi è arrivato in un secondo momento, come Gondo, ma evidentemente non è ancora giunto il tempo della raccolta perchè la semina è ancora in corso. Da un lato, dunque, è lecito attendersi miglioramenti da parte di chi è in rosa, dall’altro, sarà necessario fare una riflessione ad ampio raggio per valutare il da farsi anche in sede di mercato. Fuori dai piani Rosina, la Salernitana ha rinunciato a settembre inoltrato a Calaiò, che era in lista, e, dunque, c’è spazio per almeno un innesto over a prescindere da tutto. Per compiere un vero salto di qualità, dunque, c’è bisogno di qualcosa in più, di un attaccante più prolifico che possa anche sgravare dal peso della responsabilità chi è ora in rosa e che, forse, avendo accanto un compagno più abituato a fare gol possa migliorare il suo rendimento traendone benefici anche sul piano mentale.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto