IL CRESCENT RESTA SOTTO SEQUESTRO

Questa mattina il tribunale del riesame di Salerno ha confermato il sequestro del cantiere del Crescent. Dopo una lunga e laboriosa Camera di Consiglio i giudici hanno confermato il provvedimento di sequestro dell’emiciclo disegnato da Bofill. Dopo il rigetto dell’istanza dei giudici della Seconda sezione penale, gli avvocati della Rcm avevano depositato un articolato ricorso  per convincere i magistrati a cambiare idea. Non è stato così. I lavori quindi non potranno riprendere anche se, come evidenziato dal dispositivo, i giudici hanno ridimensionato il quadro delle esigenze cautelari, legando il sequestro solo al contestato reato di abuso d’ufficio per il mancato pagamento dei lavori della piazza che il Piano urbanistico fissava a carico dei costruttori come onere di urbanizzazione. Non sussistono invece, secondo il Riesame, i presupposti per ipotizzare una demolizione dell’emiciclo, cosa, in verità, già stabilita in un altro procedimento dai giudici del Consiglio di Stato. Ora la palla è nuovamente tra i piedi dei costruttori. Possono decidere di offrire il pagamento degli oneri di urbanizzazione e presentare una nuova richiesta di dissequestro e ottenerne l’accoglimento oppure abbandonare definitivamente il progetto attivando nei confronti del Comune una clausola compromissoria che costerebbe alle casse dell’ente la riparazione del danno prodotto ai privati che al momento si aggirerebbe intorno ai 50 milioni di euro. Ricordiamo che il cantiere del Crescent è fermo da quasi due anni da quando, il 18 novembre del 2013, il gip Donatella Mancini ne dispose il sequestro preventivo.

Autore dell'articolo: Marcello Festa