IL MERCATO PRIMA DEL DERBY: E’ IL MOMENTO DELLA VERITA’ PER LA SALERNITANA

La Salernitana si ripete ed apre anche il girone di ritorno con due vittorie di fila. Domenica, a Benevento, contro la capolista incontrastata del campionato, i granata di Ventura dovranno provare ad allungare la serie positiva, riscattando il passo falso interno di settembre. I granata arrivano col morale a mille al derby, ma, prima di domenica, c’è una intera settimana o quasi di mercato che, se sfruttata, potrebbe dare un gusto ancora più intrigante alla sfida con i sanniti. Quarta in classifica dopo ventuno giornate di campionato, a soli tre punti dal Pordenone, secondo, e a due dal Crotone, terzo, peraltro due formazioni battute nel confronto diretto all’Arechi, la Salernitana ha il destino nelle sue mani. Dopo Aya e Curcio, il mercato dovrà riservare innesti di qualità per rinforzare la rosa nei ruoli chiave. Con Billong e Firenze in uscita, oltre a Kalombo, si potrebbero aprire margini di manovra interessanti per irrobustire difesa e centrocampo, anche se non guasterebbe l’innesto di una seconda punta scaltra ed incisiva sotto porta per compiere il definitivo salto di qualità. Cresciuta sul piano caratteriale, in evoluzione costante sotto quello del gioco, questa Salernitana ha saputo superare la crisi autunnale, non nuova su questi schermi, introducendo un elemento di novità nel copione abituale e cioè proprio la reazione seguita alla disfatta di Cittadella. Dal match col Crotone in poi, infatti, la Salernitana ha sempre vinto in casa, dove ha battuto anche Pordenone e Cosenza, pareggiando ad Empoli e vincendo a Pescara, a fronte della sola sconfitta di La Spezia, che ancora brucia a Ventura. Tredici punti nelle ultime sei gare sono un bottino considerevole, specie se si considera che è stato ottenuto sempre in costante emergenza. Ora tocca alla società colmare le lacune e rinforzare la rosa per consentire a Ventura di competere per un traguardo importante. Il tecnico non parla di mercato e non commenta la classifica, ma è chiaro che dinanzi ad acquisti di spessore non storcerebbe il muso. La tifoseria, dal canto suo, aspetta un segnale per poter avere quella licenza di sognare che da anni nei fatti le è stata negata. Cinque giorni per non avere rimpianti e per ribadire le promesse dello scorso aprile. Ora è il momento della verità.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto