Una vittoria importante, di carattere, da squadra capace di sfruttare le giocate dei suoi elementi migliori e di soffrire in blocco per resistere agli assalti finali del Cosenza, trascinata anche dal tifo dell’Arechi che ha fatto prevalere le ragioni del cuore, visto che l’annunciata contestazione, anticipata da migliaia di manifesti esposti in città, è stata meno dura del previsto. Uno striscione ha fatto capolino prima della gara in curva, non sono mancati dei cori, ma la tifoseria ha rivolto le sue attenzioni principalmente su ciò che accadeva in campo, cercando di dare il suo sostegno alla squadra che aveva davanti a sé un bivio. Vincere col Cosenza significava dare continuità al successo di Pescara ed anche cominciare a dare la scalata alla classifica. Missione ampiamente centrata anche alla luce dei risultati maturati sugli altri campi, ma in primo luogo grazie ad una bella reazione dei granata al gol del vantaggio ospite, firmato da Asencio, sugli sviluppi di un calcio piazzato. Tornata al 3-5-2, con Di Tacchio davanti alla difesa e Dziczek mezzala, la Salernitana ha disputato un buon primo tempo, trascinata da un Lombardi quasi incontenibile e da un Akpa Akpro in versione extralusso. Non a caso, sono stati proprio loro due a fare la differenza sulla catena di destra e a segnare le due reti granata. Meno precisa nella costruzione del gioco, complici le note carenze di capitan Di Tacchio in cabina di regia e la serata storta di Kiyine, la Salernitana ha comunque costruito più volte i presupposti per colpire un Cosenza, schieratosi in formazione spavalda con un rifinitore e due punte pure, atteggiamento che ha sorpreso Ventura, costretto ad aggiustare la sua squadra in tempi record. Dopo aver chiuso in vantaggio il primo tempo, la Salernitana non ha affondato i colpi nella ripresa, sfiorando il gol con Lombardi, ma rischiando nel finale in un paio di occasioni. Aya ha dato solidità alla difesa, entrando al posto dell’infortunato Karo, ma nel complesso la squadra di Ventura ha abbassatio troppo il baricentro. Il gol ingiustamente annullato a Kiyine in pieno recupero avrebbe reso più netta la vittoria, ma non ha cambiato la sostanza. Conquistati i tre punti, la Salernitana sale a quota 32 in classifica e deve decidere cosa fare da grande.
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