IN ATTESA DELL’ARPAC, IL COMITATO DENUNCIA ANCORA

In un comunicato stampa Lorenzo Forte, che presiede il Comitato Salute e Vita, ha reso noto di aver provveduto a consegnare al Capitano dei Noe di Salerno, in qualità di Presidente del Comitato e Associazione Salute e Vita, la denuncia inviata alla procura della Repubblica, sottoscritta da circa 400 cittadini abitanti a pochi chilometri dalle Fonderie. I cittadini hanno apposto la loro firma e il proprio documento d’identità per segnalare ancora una volta la propria esasperazione in quanto nei giorni dal 1 al 9 agosto sono stati costretti a stare prigionieri in casa, a causa dell’odore acre e soffocante nonché delle polveri nere sottili di natura metallica, provenienti dalle Fonderie Pisano. Molti di loro hanno provveduto, rivolgendosi al 112/113, a segnalare e a far accertare ai Carabinieri quanto denunciato.
In particolare la denuncia dei cittadini ha messo in evidenza che i miasmi intollerabili sono stati prodotti quotidianamente durante la riapertura momentanea disposta dal provvedimento della Magistratura, per permettere all’Arpac di completare i controlli.I miasmi di cui sopra hanno costretto i cittadini a stare chiusi in casa già dalle prime ore del mattino, mettendo a repentaglio la salute specialmente dei soggetti a rischio (anziani, donne in stato di gravidanza, cardiopatici, etc.), a partire dal 1 agosto fino a martedì 9 agosto (sabato e domenica esclusi in quanto l’impianto è restato chiuso), momento in cui è partita la raccolta firme. Purtroppo la situazione non è migliorata nei giorni successivi e a tutt’oggi subiamo le molestie denunciate, che rendono l’area irrespirabile e che condizionano profondamente la vita della comunità.Vogliamo evidenziare come Comitato e Associazione Salute e Vita che durante le due chiusure predisposte dalla Regione, dopo i controlli dell’Arpac che hanno trovato “un commutato pericolo per la salute e per l’ambiente” a causa dello stabilimento delle Fonderie, e durante la chiusura di circa 30 giorni, a seguito del sequestro preventivo predisposto dalla Procura, la nostra qualità della vita è stata migliore e abbiamo potuto constatare un miglioramento radicale dell’aria, mentre invece abbiamo verificato un effettivo peggioramento dell’aria in concomitanza della riapertura delle Fonderie. Dunque abbiamo avuto conferma che non è cambiato nulla e che lo stabilimento continua ad essere incompatibile e a nostro giudizio inadeguabile, perché siamo quotidianamente vessati dalle emissioni moleste della Fonderia e siamo certi che tali disagi sono causati dalla Pisano, in quanto “la puzza” delle Fonderie è riconoscibile e capace di coprire qualsiasi altro eventuale sgradevole odore.Ci teniamo a rispondere alle dichiarazioni di alcune persone che attraverso la pagina Facebook dalla parte dei lavoratori, hanno più volte scritto che non sono gli unici ad inquinare e che ci sarebbe una sorta di accanimento nei confronti della proprietà Pisano. Vogliamo ricordare che nei confronti della Famiglia Pisano ci sono stati ben quattro procedimenti penali a partire dal primo processo del 2004/2007 e 2011/2015 entrambi conclusesi con patteggiamento, ovvero una sorta di ammissione di colpa, e non con i tre gradi di giudizio, solo per volontà dei Pisano che con la richiesta di patteggiamento hanno impedito di fatto lo svolgimento del processo pubblico che avrebbe permesso ai cittadini e agli stessi lavoratori di conoscere a fondo le gravi accuse e i gravi reati contestati alla proprietà Pisano. Sulla natura delle emissioni provenienti dalle Fonderie ricordiamo alcuni reati relativi all’ultimo processo dove si legge : “ … anche per via di un vetusto ed inadeguato sistema di captazione dei fumi di produzione l’emissione di fumi contenenti polveri di natura cancerogena (“ materiale particellare a base di piombo e cadmio , composti organici volatili(cov) contenenti, tra l’altro , monossido di carbonio, anidride carbonica, solventi aromatici, anidride solforosa”) provenienti dall’impianto dichiarato “assolutamente incompatibile con il contesto urbano nel quale è inserito”… Ricordiamo inoltre un altro procedimento penale estinto per la morte dell’Imputato l’Ingegnere Luigi Pisano ed infine un altro che si è concluso con oblazione. Oltre a questi quattro procedimenti penali, dal novembre 2015 a maggio 2016 ci sono state due sospensive dell’AIA predisposte dalla Regione Campania dopo che finalmente l’Arpac di Caserta prima e poi tutta l’Arpac attraverso una task force hanno verificato che lo stabilimento reiterava in sintesi gli stessi reati commessi almeno dal lontano 2004 con inquinamento del Fiume Irno attraverso lo scarico abusivo e lo smaltimento delle acque reflue di lavorazione direttamente nel fiume. Tale grave situazione d’inquinamento è stata rilevata già più di due anni fa dall’Arpac attraverso i sedimenti in tre punti, prima delle Fonderie a valle delle stesse e alla foce, ritrovando la presenza di piombo cadmio e altri metalli pesanti ad un valore fino anche a dieci volte superiore ai limiti di legge solo a valle delle Fonderie, stessa situazione è rilevata anche dai Medici dell’ISDE che poche settimane fa hanno ritrovato una grave situazione di inquinamento delle acque del fiume Irno a causa delle Fonderie. E’ stato comprovato inoltre lo smaltimento illecito di rifiuti speciali industriali e l’immissione in atmosfera di fumi contenenti polveri già definite cancerogene fin dal 2011 dai magistrati. Per poi arrivare al provvedimento di Sequestro preventivo emesso il 24 giugno dalla Magistratura tutt’ora in itinere, provvedimento n. 2191/14/21R.G notizie di reato /mod.21 dove tra le altre gravi cose si legge: “ L’insediamento industriale , è ormai del tutto incompatibile con l’area in cui si trova… strutturalmente inidoneo al funzionamento in conformità con la vigente normativa ambientale e di sicurezza sui luoghi di lavoro e inidoneo ad ottenere l’autorizzazione al funzionamento come nuovo impianto”.Queste in sintesi le responsabilità della proprietà Pisano, pertanto chi scrive che c’è un accanimento nei confronti della proprietà Pisano, o agisce in mala fede cercando di confondere le acque e di nascondere la verità, creando un danno anche agli stessi lavoratori oppure la ignora.Infine vorremmo sottolineare e denunciare i gravi comportamenti omissivi e i silenzi della politica, che continua a delegare alla magistratura non facendo ancora una volta il proprio dovere, ricordiamo l’imbarazzante silenzio del Sindaco Vincenzo Napoli che, nonostante la grave crisi occupazionale che colpisce i lavoratori e la grave emergenza sanitaria e sociale che colpisce i cittadini e gli stessi lavoratori, ha omesso di affrontare nel primo Consiglio Comunale d’insediamento l’emergenza Fonderie Pisano pur essendo tale stabilimento sul territorio del Comune di Salerno. Ricordiamo inoltre anche l’imbarazzante ed inspiegabile silenzio del Presidente De Luca e del Vice Presidente Bonavitacola che nonostante tre solleciti inviati con posta certificata negli ultimi mesi, e nonostante gli eventi che si sono susseguiti non hanno convocato il tavolo tecnico Regionale introdotto attraverso una delibera della Giunta Regionale presieduta dall’ex Presidente Caldoro. Tale mancata convocazione allarma profondamente la popolazione e se non verranno date spiegazioni ovvero se non si provvederà alla convocazione immediata del tavolo tecnico di monitoraggio Regionale, nel rispetto della legge in quanto la delibera è tutt’ora valida, si provvederà prima a chiedere un incontro ad horas con il Presidente De Luca e poi a manifestare a Palazzo Santa Lucia per esprimere il nostro disappunto sulla mancanza di azioni concrete della Regione Campania, in quanto riteniamo grave che l’Ente Regione a tutt’oggi non abbia revocata o sospesa in autotutela l’AIA del 2012, dopo che la Magistratura l’ha definita nel provvedimento di sequestro illegittima, illecita ed inefficace.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro