“Dovete chiedere al commissario del Pd Misiani e a Giorgia Meloni, perché chiedete a me?”. Un botta e risposta quello tra Vincenzo De Luca e la presidente del consiglio che ieri aveva commentato in un post social le vicende giudiziarie e l’inchiesta sull’immigrazione che ha colpito anche il tesoriere del partito democratico campano. “L’inchiesta della DDA di Salerno, che ha portato a 36 indagati e svelato oltre 2mila richieste false di permessi di soggiorno, conferma ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli – aveva dichiarato la Meloni – Un sistema che speculava sull’immigrazione, sfruttando cittadini stranieri disposti a pagare pur di ottenere un permesso di soggiorno e alimentando un giro d’affari illecito da milioni di euro. Non a caso, abbiamo deciso di rafforzare i controlli per impedire che le quote di ingresso regolare finiscano nelle mani di chi sfrutta l’immigrazione per fare affari. E non a caso, ho presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle troppe anomalie di questo sistema. L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità. Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità”. Per De Luca che ha rispedito al mittente la possibilità di rispondere, in Campania “ben venga la legalità”. Il momento è stato occasione anche per ritornare sulla questione della sanità campana e sull’affollamento dei pronto soccorso con la battaglia del governatore sul numero dei medici. Intanto venerdì, Casa della Sinistra in piazza Mario Ricciardi, si terrà una conferenza stampa di AVS e Forum Antirazzista sull’inchiesta relativa ai falsi permessi di soggiorno.
