INCHIESTE AL “RUGGI”, I SINDACATI TENDONO LA MANO A CANTONE –

Dopo l’autopsia effettuata nel pomeriggio di oggi, sarà più facile per il sostituto procuratore Elena Guarino che ha affidato l’incarico a 4 consulenti, vederci chiaro nella morte di Palmina Casanova, la 56enne di Atrani, deceduta dopo  le complicanze subentrate alla l’asportazione di una cisti ovarica. Per la sua morte sono stati raggiunti dagli avvisi, necessari per poter procedere all’autopsia al fine di consentire la nomina dei consulenti di parte, dodici medici dell’Azienda ospedaliera universitaria (sei “Ruggi e sei del presidio di Castiglione di Ravello dove la donna si era rivolta in un primo momento). Nell’elenco figura anche l’anestesista che ha accompagnato la paziente durante il tragitto in ambulanza dalla Costiera a Salerno. A complicare l’individuazione della causa della more, è l’assenza del reperto che contiene il tratto di intestino prelevato alla donna, quello nel quale la presenza di un foro avrebbe causato l’infezione fatale per la vittima. Il vasetto con il campione, forse scambiato per rifiuto non si trova più e la sua sparizione ha provocato un altro caso nell’azienda  già finita nel mirino dopo l’inchiesta per il blitz contro gli assenteisti e per lo scandalo delle mazzette per scavalcare le liste di attesa. Una serie di episodi che hanno preoccupato le sigle sindacali che in occasione della presentazione del convegno contro la corruzione nella sanità (in programma venerdì),  hanno lanciato questa mattina un appello al commissario straordinario dell’azienda, Nicola Cantone, alle prese con la definizione dell’atto aziendale. Lunedì il commissario sarà a Napoli con il commissario Polimeni per allineare il suo atto al piano ospedaliero regionale laddove esistono delle differenze. Nel frattempo le 4 sigle sindacali hanno chiesto  un incontro urgente per mettere in piedi iniziative che valorizzino la qualità assistenziale fornita. L’efficientamento del sistema delle prestazioni e di tutto il percorso assistenziale ha spiegato Lello Albano della Uil è il miglior strumento che sindacati e vertici aziendali hanno per difendersi dalla corruzione. Vista così la proposta di incontro con il commissario cantone sembra una mano tesa del sindacato per avviare un confronto ed un percorso comune rilanciare e a strutturare una immagine dell’Azienda.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro