LA NUOVA MAGGIORANZA AI TEMPI DI NAPOLI

Lo si diceva da tempo, lo si sussurrava tra i corridoi di Palazzo Guerra quelli che una volta, nell’epopea De Luca, erano sempre vuoti e sgombri ed ora, invece, ospitano spesso conciliaboli e mini-summit…Lo si diceva da tempo che la maggioranza che accompagna il mandato conferito dai salernitani ad Enzo Napoli non aveva più quelle caratteristiche di graniticità e compattezza che avevano caratterizzato i mandati dell’attuale Governatore della Campania, che il ricambio generazionale un po’ voluto, un po’ necessario, avrebbe accompagnato in maniera diversa la vita del Governo Cittadino. Non più maggioranza “bulgara” come si è sempre detto e raccontato per dare l’idea, appunto, della coesione con il suo indiscusso leader, bensì una maggioranza più partecipata e democratica: probabilmente un segno di trasformazione della città e dello scenario politico. Si attendeva al varco il nuovo consiglio comunale venuto fuori dalle ultime consultazioni amministrative per saggiarne tenuta e spirito. Già nei mesi scorsi non era mancato qualche mal di pancia poi a stento trattenuto e minimizzato, ieri, invece, anche in virtù della delicatezza e dell’importanza dei provvedimenti che erano all’ordine del giorno, l’eterogeneità della nuova maggioranza ha confermato tutto quanto si diceva sia in fase di presentazione che, poi, di strutturazione. Salerno ha voltato pagina ed è giusto rendersene conto, non si può ancora dire che si è cambiato in meglio o in peggio, questo lo dirà la storia di quest’amministrazione in fondo ancora giovane, di certo – però – si è voltata pagina perchè mentre sulla carta l’opposizione si è ulteriormente assottigliata rispetto alla precedente consiliatura, è altrettanto vero che – probabilmente – gli ostacoli più importanti Napoli e la Giunta che lo accompagna nell’azione amministrativa, devono superarli tra i banchi della maggioranza dove in tanto reclamano autonomia di pensiero e libertà di scelta, posizioni di cui bisognerà tenerne conto per il futuro.

Autore dell'articolo: Marcello Festa