LA PRIMAVERA COMINCIA SENZA SPORT E NEL RICORDO DI MENNEA

Non si arrabbino i puristi, ma il 21 marzo, giorno di San Benedetto, è il giorno che per tutti da sempre dà il benvenuto alla primavera. Oggi si sarebbe dovuta disputare la Milano- Sanremo, la Classicissima del ciclismo, rinviata come tutti gli eventi sportivi in programma su scala quasi planetaria. Un appuntamento imperdibile per tantissimi amanti delle due ruote e non solo a cui avrebbe guardato con l’occhio sempre attento del cronista di razza e l’acume di uno scrittore provetto un grande appassionato di ciclismo ed un maestro di giornalismo a tuttotondo come Gianni Mura, che ci ha lasciati proprio oggi. Il calcio non si è fermato in Australia, dove si gioca a porte chiuse e pazienza se due club della massima serie siano in quarantena, ed in Bielorussia, dove, invece, si gioca a porte aperte: da quelle parti la ricetta di Stato per battere il coronavirus è vodka e sauna. Si sono fermati anche in Russia ed in Turchia, ultimi avamposti di una finta normalità che non può esistere in nessun angolo del pianeta. Il 21 marzo è una data che porta con sé ricordi belli ed altri tristi anche per la Salernitana. Vittorie e sconfitte fanno parte del gioco. Il 21 marzo 1999 a Perugia la Salernitana perdeva uno a zero per effetto della punizione velenosa di Rapajic e Delio Rossi subiva il secondo esonero stagionale, stavolta esecutivo. Di lì a due mesi i granata di Oddo sarebbero retrocessi in serie B. Il 21 marzo del 2013 ci lasciava il grande Pietro Mennea, indimenticabile sprinter e detentore per diciassette anni del record del mondo sui 200 metri piani con il tempo di 19.72. La freccia del sud lo stabilì a Città del Messico nel 1979 e nel 1997 – 98 divenne direttore generale della Salernitana perchè l’ex velocista nato a Barletta visse più vite in una. Sportivo, medaglia d’oro alle Olimpiadi, collezionista di record e medaglie, e poi studioso, commercialista, avvocato, dirigente sportivo con in mezzo anche un’esperienza nella politica. A Londra gli venne intitolata una fermata della Metropolitana nel 2012, anno olimpico non a caso. Sette anni fa, Mennea sprintò verso il cielo, uscendo dalla curva dei suoi amati 200 metri con quel fare schivo e determinato al tempo stesso, fino a spiccare il volo come una rondine, l’uccello che annuncia l’inizio della bella stagione. Ora che è tutto fermo e che la ripartenza è accompagnata da mille, ragionevoli dubbi, ci piace ricordare che il ritorno in serie B della Salernitana, ultimo gradino della scalata dell’era Lotito- Mezzaroma, avvenne in occasione di una gara con il Barletta, squadra della città natale di Mennea. Era il 25 aprile del 2015 e da allora l’Arechi aspetta un altro scatto in avanti, con la voglia di inebriarsi per un altro sorpasso, come quello dei granata di Menichini ai danni del Benevento, proprio sul filo di lana. Come era nelle corde del grande Mennea, la freccia del sud che partiva piano e finiva davanti agli altri. La primavera del 2020 è cominciata senza sport e con tanti dubbi, ma anche con la certezza che anche grazie allo sport, terreno di conquiste ed imprese per tanti miti come Mennea, ricominciare a vivere la normalità sarà una dolcissima vittoria.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto