LA ROMA CALA IL POKER, LA SALERNITANA DURA UN TEMPO

Un primo tempo di grande sacrificio, caratterizzato da rigore tattico e presidio attento degli ultimi trenta metri della propria metà campo, ma anche un notevole dispendio di risorse psico- fisiche che ha presentato il conto nella ripresa. La Salernitana ha atteso la Roma davanti alla propria area di rigore, ergendo una muraglia fatta di nove uomini schierati su due linee corte, strette e compatte nelle cui maglie la squadra giallorossa è riuscita a creare pochi varchi, andando al tiro in un paio di occasioni ma senza grandi pericoli per Belec. Mourinho, però, non si è più di tanto preoccupato, ben sapendo che alla lunga il lavoro ai fianchi dei suoi avrebbe portato frutti. Il solo Bonazzoli in avanti ed il resto della squadra schierato a protezione della porta non potevano più di tanto impensierire una squadra nettamente superiore dal punto di vista tecnico e della personalità come la Roma che ha atteso l’errore dei granata per colpire. In avvio di secondo tempo è arrivato l’episodio che ha spaccato la partita. Palla persa in uscita dalla Salernitana, che si è fatta trovare scoperta sul proprio fianco destro venendo punita dal tempestivo inserimento di Pellegrini che col sinistro ha battuto Belec, non irreprensibile nel tentativo di parata. Il tiro, però, era forte e da distanza ravvicinata. Poco dopo, la bella manovra giallorossa portava al raddoppio di Veretout, che chiudeva i conti in batter di ciglia. La reazione della Salernitana si concretizzava sull’asse Obi- Bonazzoli, ma l’attaccante falliva da buona posizione aprendo troppo il piatto sinistro. L’inglese Abraham trovava con un destro dal limite baciato dal palo il suo primo gol in giallorosso e capitan Pellegrini chiudeva i conti con un destro a giro di grande precisione. I tifosi granata, dopo i disagi riscontrati ai tornelli per le procedure di ingresso ed ancor prima le difficoltà per i parcheggi, visto che nei dintorni dello stadio lo spazio per le auto s’è via via ridotto, hanno incoraggiato la squadra e l’hanno applaudita anche alla fine, ma nemmeno il più ottimista tra loro si illude che con questo gruppo la salvezza sarà una missione alla portata.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto