LA SALERNITANA TORNA AL BENTEGODI

Domenica la Salernitana tornerà al Bentegodi a distanza di quasi sei anni dall’ultima volta. Nel giugno del 2011 la squadra allenata da Roberto Breda cadde sotto i colpi – entrambi dal dischetto – di Nicola Ferrari che regalò alla formazione di Andrea Mandorlini più di mezza serie B. Sette giorni dopo, infatti, all’Arechi, il rigore di Carrus non bastò per sovvertire il risultato dell’andata e la Salernitana vide sfumare il sogno promozione. La gara dei playoff al Bentegodi seguì di qualche mese il confronto di campionato, finito 2-1 per i padroni di casa. Verona- Salernitana è diventata, proprio per quanto accadde nel corso di quella stagione, una partita diversa dalle altre, sentita ed attesa su entrambi i lati. Legati al Bentegodi ci sono anche ricordi dolci, come la vittoria del gennaio ’98 della Salernitana di Delio Rossi. Accadde di tutto sugli spalti, quel giorno, ma in campo non ci fu storia. Granata più forti e senza timori di sorta al cospetto di una squadra blasonata e composta da nomi eccellenti, ma non in grado di reggere il confronto sul piano del gioco e del ritmo con la capolista che aveva un appuntamento con la storia: tornare in A dopo mezzo secolo. E a Verona i gol di Greco e Kolousek avvicinarono i granata all’obiettivo, anche se si trattava soltanto della prima giornata di ritorno. Fu una vittoria simbolicamente pesante, una sorta di ipoteca sulla promozione, la conferma che quella squadra non si sarebbe fermata sul più bello. Ed anche domenica alla Salernitana di Bollini i tifosi chiederanno di non arrestare la propria corsa, proprio adesso che la macchina sembra abbia ingranato. Due vittorie consecutive: modo migliore per presentarsi al cospetto della corazzata del campionato, che ha appena preso due schiaffi in pieno volto dal Latina, non poteva esserci. Verona- Salernitana sarà anche la partita degli ex. Troianiello tra gli scaligeri, Rosina tra i granata. Il capitano ha segnato al Bentegodi con la maglia dell’Hellas proprio alla Salernitana. Storia del 2004-05 quando Rubino segnò il gol del pareggio che valse tantissimo in chiave salvezza per i granata di Pioli. Cinque anni e mezzo dopo la finale di andata dei playoff, diciannove anni dopo quella vittoria targata Greco e Kolousek, la storia dei confronti tra scaligeri e granata si accinge a scrivere un altro capitolo. Verona primo in classifica e ferito nell’orgoglio, Salernitana in crescita e con i playoff non più così lontani. Domenica saranno in palio punti pesanti. La Salernitana sarà seguita da molti tifosi ed a molti non dispiacerebbe vedere in tribuna anche Claudio Lotito, cui, la notte dei festeggiamenti per il ritorno in  serie B, i tifosi intonarono il coro “portaci a Verona”. Missione compiuta, ora, però, si guarda oltre: al Bentegodi non sarà una gita premio, ma una partita da affrontare senza paura. Una vittoria sarebbe l’ideale chiusura del cerchio. L’avventura di Lotito e Mezzaroma a Salerno cominciò proprio in seguito al fallimento di quella Salernitana che aveva appena perso la finale per la B col Verona. La ripartenza avvenne, per quanto riguarda le trasferte, da Marino. Sei anni dopo circa, si torna dove tutto finiva e, al tempo stesso, stava per ricominciare.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto