Sette punti in quattro gare: nel girone di ritorno la Salernitana può vantare un bottino assai più pingue rispetto all’inizio della stagione quando, a campi invertiti, contro gli stessi avversari aveva totalizzato solo due punti. La vera svolta nel passaggio da Sannino a Bollini sta nel rendimento difensivo. Con il trainer di Ottaviano alla guida, infatti, Terracciano aveva incassato sei gol nelle prime quattro giornate, mentre nello stesso arco di tempo Gomis ha subito solo due gol, entrambi a Verona, mantenendo immacolata la propria porta in ben tre occasioni. A Vicenza, la Salernitana targata Bollini ha chiuso la prima gara esterna dal cambio in panchina senza gol al passivo. In nove gare Bollini ha collezionato tredici punti: quattro successi, un pareggio e quattro sconfitte il suo score. Oltre ai punti in sè, ciò che conforta è il trend della squadra che nelle ultime cinque giornate di campionato ha conquistato dieci punti e che, al di là del livello estetico delle prestazioni, sta dando finalmente la sensazione di poter star sempre ben dentro la partita, senza subire cali mentali e, soprattutto, senza mai essere in balia dell’avversario. Eccezion fatta per alcuni momenti della gara del Bentegodi, la Salernitana di Bollini difficilmente è stata messa sotto sul piano del gioco, anzi ha sempre provato a fare la partita. Ed ora i granata sembrano anche aver raggiunto una buona condizione fisica ed un livello di autostima tale da poter loro permettere di affrontare ogni avversario senza remore e di interpretare i diversi moduli di gioco senza denotare insicurezze di fondo. Otto volte su nove Bollini ha schierato la difesa a quattro, ma, al di là del dato statistico, il tecnico ha saputo lavorare sulla testa dei singoli ed il recupero alla causa di Schiavi è emblematico così come va sottolineata la buona prova offerta ieri in fase difensiva da Tuia e Bittante, schierati a presidio delle fasce. Gomis ha aggiunto personalità ad un reparto che aveva bisogno di un leader e che, forse, l’ha trovato proprio tra i pali dove il puma nato in Senegal sta dimostrando padronanza del ruolo. Se nelle ultime quattro partite la Salernitana ha subito solo due gol e tutti in una volta per giunta, parte del merito va proprio al nuovo estremo difensore granata che ha saputo dare tranquillità al reparto arretrato e che si prepara alla sfida da ex col Cesena, atteso sabato prossimo all’Arechi. Contro i romagnoli la Salernitana sarà chiamata ad una conferma perchè una vittoria potrebbe davvero rimetterla in corsa per i playoff. Bollini non vuole distrazioni né voli pindarici, ma ha il merito di aver dato a questa squadra un’anima ed una fisionomia che vanno oltre i moduli. Più compatta e solida, sempre attaccata alla partita: così la Salernitana sta cercando di uscire da quella sorta di limbo in cui si era adagiata. Per capire dove potrà arrivare, non bisognerà far altro che attendere la prova del campo.
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