LA TRAGEDIA IN ABRUZZO, LA TESTIMONIANZA DI NICOLETTI

Una situazione drammatica. Continue scosse di terremoto sotto una bufera di neve con rischio di smottamenti e slavine”. È la testimonianza di Domenico Nicoletti, già direttore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ed oggi direttore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. È tornato a Vallo della Lucania, dove vive la sua famiglia, venerdì sera. Gli uffici dell’Aquila sono stati chiusi dal Prefetto. Troppo rischioso restare. Nicoletti è in continuo contatto con i suoi collaboratori che vivono in Abruzzo. “La situazione è infernale, le scosse non si fermano, la terra, mi racconta una collega di Amatrice, continua a tremare”. L’albergo di Rigopiano travolto dalla valanga è a circa un’ora e mezza dall’Aquila. Rientra nel perimetro del parco del Gran Sasso che per estensione è il terzo parco d’Italia. Nicoletto non c’è mai stato ma ne ha sentito parlare “È un albergo molto rinomato in zona. È stato costruito negli anni sessanta, quindi prima dell’istituzione del Parco del Gran Sasso”. Il direttore non entra nel merito ma tiene a precisare “in futuro sarà necessario riflettere  adeguatamente. Come Parco faremo la nostra parte. La struttura è stata edificata in un posto impossibile, in un vallone dove era prevedibile che potesse accadere la tragedia. Solo per miracolo non è morto nessuno prima”. La valanga è precipita sull’albergo non lasciando scampo agli ospiti e ai dipendenti. Sono rimasti intrappolati e molti purtroppo non ce l’hanno fatta. A Rigopiano si continua a scavare. Nicoletti è in continuo contatto con i suoi collaboratori, sta seguendo passo passo anche le operazioni di soccorso.  Venerdì sera ha lasciato gli uffici del Parco solo grazie all’intervento delle macchine spazzaneve. C’era oltre un metro e mezzo di neve. Insieme ai suoi colleghi nel primo pomeriggio sono scesi in strada nel tentativo di ripulire la strada. Solo ventiquattrore prima era stato informato della tragedia di Rigopiano “Il nostro ufficio di missione è stato informato dalla sala operativa che coordina gli interventi per il terremoto della telefonata ricevuta dal presidente della provincia di Pescara che annunciava la richiesta di aiuto ricevuta dal cuoco dell’albergo. Erano intorno alle diciotto.  È iniziato un incubo”. All’Aquila così come in tutto l’Abruzzo si vive costantemente nel terrore. Negli occhi, sui volti e in ogni gesto delle persone è ancora vivo il ricordo del terremoto che ha distrutto interi paesi. Nicoletti descrive  una situazione tragica. “In ufficio – dice  – si lavora ogni giorno nella paura. Ogni scossa di terremoto, anche la più piccola è una ferita che si riapre. I colleghi iniziano ad urlare. Si scatena il  panico”. Venerdì sera é stato costretto a tornare a casa “Sono rientrato perché non si poteva far nulla. La sede degli uffici era impraticabile e i collaboratori troppi scossi per continuare a lavorare”. Questa sera é pronto a ripartire per l’Aquila. “Mi sento male a stare lontano. Con grande spirito di volontà e di servizio sento di dover tornare in Abruzzo. C’e molto da lavorare”.
Una terra colpita nel  profondo da una serie interminabile di situazioni catastrofiche tra bufere di neve e continue scosse di terremoto. Molti dipendenti del Parco del Gran Sasso continuano a vivere nei comuni dove si è registrato l’epicentro del terremoto dello scorso agosto. “Sembra di vivere  in mare – mi dicono – siamo in  continuo movimento”.  Il terremoto ha messo in ginocchio una terra dalla grande cultura ambientalista. È tutto da ricostruire anche in termini di immagine. Il direttore cilentano è pronto a fare la sua  parte “Dalle difficoltà nascono le opportunità. Il lavoro di un Parco Nazionale, se fatto bene e nell’interesse delle comunità locali, può cambiare notevolmente il volto di un territorio. La gente del posto è giustamente impaurita, scossa, toccata nel profondo ma allo stesso tempo ha la giusta volontà, determinazione e voglia di riscatto per tornare alla normalità ancora più forti di prima”.

 

Autore dell'articolo: Marcello Festa