E’ la prima e ultima volta che mi esprimo sull’argomento: postando l’intervista apparsa ieri sull’Equipe, Boulaye Dia ha aggiunto questo commento. Il senegalese aveva mimato il gesto delle catene dopo il gol contro l’Udinese come a voler far capire di sentirsi prigioniero e, rompendo ieri il silenzio in via eccezionale, ha dato quasi la sensazione di volersi sfogare, vuotando il sacco per poi tornare nell’oblio. Il calciatore senegalese non ha gonfiato il sacco, ossia la rete avversaria, con la stessa continuità della scorsa stagione, quasi magica e per questo probabilmente irripetibile, almeno a queste latitudini, e dalla partita di Udine è stato ancor di più additato come il grande responsabile del disastro stagionale dei granata. Dia ha spiegato che non si è mai rifiutato di scendere in campo, ma di aver, alla richiesta di Liverani di scaldarsi per entrare, fatto un gesto con la testa dopo il quale il tecnico fece entrare un altro compagno. “Ci sono state troppe bugie, voglio mettere le cose in chiaro– così Dia -. Non mi sono mai rifiutato di entrare. All’80’ l’allenatore mi ha chiesto di andare a scaldarmi. Ho solo fatto un gesto con la testa, non pensavo proprio di entrare perché non mi ero per nulla riscaldato prima. Ha visto il mio gesto, mi ha detto subito: “Siediti”. Poi ne abbiamo parlato nello spogliatoio. Ha detto che doveva restare tra noi, poi ha spiattellato tutto in conferenza stampa subito dopo. Io non mi sono mai rifiutato di entrare, ho anche compagni di squadra pronti a testimoniare. La Salernitana mi chiede 20 milioni di euro di risarcimento danni oltre allo stipendio ridotto del 50% fino a fine stagione. Il tutto senza giocare. E ora vogliono trovare una soluzione per vedermi giocare ancora”. Ed ancora: “Il club ha sporto denuncia contro di me una settimana dopo. Hanno presentato una richiesta al tribunale. Siamo ancora nel processo. E se continua così, abbiamo minacciato di sporgere denuncia noi stessi. Ma da allora il club ha voluto una mediazione. Volevano incolpare me e ora vogliono una mediazione. Il nuovo allenatore Colantuono vorrebbe riavermi per poter dare una mano, riceve aggiornamenti regolari sulla situazione. Più di una volta mi ha dimostrato di volermi avere in squadra. Ma non abbiamo alcun accordo. Sono sotto contratto e non avrei mai voluto questa situazione. La Salernitana ha dato tutto in pasto alla stampa. Ho parlato con il presidente, non sono riuscito nemmeno a spiegarmi, non mi è mai stata chiesta la mia versione dei fatti”. La società non ha accolto di buon grado l’intervista del calciatore che resta nel mirino di Lazio e Fiorentina, ma ha aperto anche a destinazione estere. Si attende ora la prossima puntata.
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