L’AGRO NOCERINO NEL MIRINO DELLA MAGISTRATURA

I principali comuni dell’Agro, nel mirino della giustizia. Sono sempre più stringenti le inchieste della magistratura sugli intrecci tra politica e malaffare a Scafati e Nocera Inferiore. A Nocera Inferiore, in particolare, emergono, ogni giorno che passa, nuovi elementi, nuovi indizi di colpevolezza. Nelle fitte maglie della giustizia ora è incappato anche il consigliere comunale di maggioranza Ilario Capaldo, indagato dalla Procura Distrettuale Antimafia per corruzione elettorale. Capaldo era stato sentito insieme ad altri consiglieri comunali, giorni dopo il blitz concentrato sul presunto clan dell’ex cutoliano Antonio Pignataro, ora in carcere con l’ex consigliere Carlo Bianco e a Ciro Eboli. Un’indagine che sta mettendo a dura prova la tenuta della maggioranza guidata da manlio Torquato. Ora quest’ulteriore tegola. Gli indizi a caricodi Ilario Capaldo risalgono ad uno sfogo dell’ex consigliere Carlo Bianco intercettato dai Ros il giorno dopo le elezioni, il 12 giugno, quando, seputo di non essere stato eletto, parla di chi avrebbe comprato i voti. Una situazione adir poco imbarazzante anche per lo stesso primo cittadino visto che Capaldo è stato elettoi nelle fila dei “Moderati per Nocera”, lista che sosteneva, appunto, Manlio Torquato. Per la cronaca il consigliere ora indagato ha raccolto 600 preferenze. Il pericolo concreto è che la Prefettura di Salerno, preso atto della contaminazione sempre più evidente tra politica e criminalità organizzata all’interno del comune di Nocera, possa prendere in cosiderazione l’ipotesi-scioglimento nonostante l’estraneità fin qui evidente del primo cittadino dall’inchiesta. Tutto questo mentre, nella vicina Scafati, dove lo scioglimento del consiglio comunale è da tempo una’amara realtà, l’inchiesta giudiziaria avviata dalla DIA, produce sempre ulteriori colpi di scena. Perchè nel mentre l’ex sindaco pasquale Aliberti comunicava, attraverso il suo legale, l’intenzione di non voler ricorrere in appello avverso il provvedimento firmato dal Riesame che chiede il carcere per l’ex sindaco di Scafati, un avviso di conclusione delle indagini con contestuale informazione di garanzia, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la procura della repubblica Salerno, veniva notificato a dieci persone tra cui lo stesso Aliberti e ancora a Nello Maurizio Aliberti, Giovanni Cozzolino, Alfonso Loreto, Monica Paolino, Gennaro e Luigi Ridosso sempre nell’ambito dell’operazione “sarastra”. Le attività investigative condotte dalla Direzione investigativa antimafia di Salerno nell’ambito dell’operazione ‘Sarastra’ . In particolare Pasquale Aliberti, Nello Maurizio Aliberti e Gennaro Ridosso, in concorso, sono indagati dei reati di minaccia aggravata e violenza privata, aggravate dal metodo mafioso. Gennaro e Luigi Ridosso e Alfonso Loreto, sono indagati anche per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Lo stesso provvedimento verrà notificato anche alle persone offese tra cui la presidenza del consiglio dei Ministri, domiciliata presso la locale Avvocatura Distrettuale e il Comune di Scafati (Salerno) in persona del Presidente della commissione straordinaria.

Autore dell'articolo: Marcello Festa