L’EFFETTO SERRA E LA NEBBIA: SALERNITANA, DOVE VUOI ANDARE?

Non c’era la nebbia, al massimo un po’ di foschia, ma sul cammino della Salernitana in questo campionato di B così mediocre che non essere più su in classifica è un vero peccato restano sempre le solite nuvole. E non sono solo di natura tecnica. Perchè la Salernitana ha un destino segnato, ben preciso, scritto in maniera incontrovertibile nell’articolo 16 bis delle Noif. Non ci sono trust o escamotage che tengano: questa squadra non può ambire alla serie A perchè c’è un macigno regolamentare impossibile da rimuovere. E’ stato, infatti, lo stesso Claudio Lotito ad ammetterlo in più di una circostanza affermando in

varie interviste che in caso di promozione in massima serie dovrebbe vendere la società. E, se la valutazione che ora dà il patron della sua creatura è non meno di 20 milioni, figurarsi in caso di promozione quanto potrebbe lievitare! E’ una sorta di effetto serra quello che imprigiona la Salernitana e non ci riferiamo solo al cognome dell’arbitro che ieri ha omesso di concedere un rigore che neanche se ci fosse stata nebbia fitta non poteva non essere fischiato. E’ un effetto serra che offusca le menti e fa sì che la realtà venga distorta, anche mistificata, costruita ad arte, imposta, dettata anche. Non sappiamo perchè Gregucci abbia tolto Jallow, autore fino a quel momento della sua miglior prova in maglia granata, né mai lo sapremo perchè al tecnico granata è stato impossibile rivolgere domande dirette dopo le ultime due gare esterne dato che la società ha deciso che potesse interloquire solo con alcuni. Tuttavia, se dopo la vittoria di Palermo, che avrebbe dovuto spingere la società a fare i salti mortali sul mercato per consegnare a Gregucci due rinforzi di qualità già prima della gara col Lecce, la Salernitana ha collezionato un punto in tre gare; se dopo la vittoria pirotecnica di Ascoli, contro un Verona non trascendentale la squadra di Gregucci non ha osato più di tanto, viene spontaneo chiedersi perchè non si percepisca fino in fondo negli occhi dei protagonisti la rabbia, la determinazione, la voglia di fare di più. Da quando è arrivato a Salerno, Gregucci non ha mai dichiarato apertamente per quale obiettivo stia lavorando e solo da lui potrebbero arrivare parole che avrebbero, forse, un suono diverso perchè quelle dei patron risultano ormai ripetitive, stanche e stantie e non colpiscono al cuore i tifosi. Rilanciatasi ad Ascoli, la Salernitana avrebbe potuto e dovuto affrontare il Verona con una diversa convinzione: perchè ieri sera vincere al Bentegodi non era impossibile. La squadra ha retto bene il campo, ha provato a sviluppare qualche trama ma è mancata di cattiveria sotto porta e questo, al di là della presenza di Calaiò o di altri, è un dato che è emerso spesso in campionato. Si può essere inferiori all’avversario, ma avere più fame. Ieri, la Salernitana ha dato l’impressione di una squadra intenta a svolgere il suo compitino, ma senza avere dentro il sacro fuoco che ti fa andare oltre. Ci fosse stata la nebbia, almeno avremmo potuto credere alla storia che anche il fuoco c’era ma non si vedeva.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto

1 commento su “L’EFFETTO SERRA E LA NEBBIA: SALERNITANA, DOVE VUOI ANDARE?

    MAI satellite della lazio

    (Febbraio 24, 2019 - 1:58 pm)

    Come da quattro anni a questa parte..e con tanta ma tanta paura che ne seguano altri cosi’..questa non e’ la mia Salernitana ma una specie di scatola della quale ognuno fa un po’cio’ che vuole ..e i fatti parlano chiari e limpidi. Bravo Nicola bell’articolo, non abbassate la guardia e, magari, spingete un po’ anche sul Mattino ..verso la LIBERAZIONE!

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