Sono passati sette anni dal giorno in cui l’allora Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, investiva Claudio Lotito e Marco Mezzaroma, dietro acclamazione dei tifosi presenti a Palazzo di Città, del mandato di far ripartire il calcio a Salerno. Dopo il fallimento targato Lombardi, si ricominciava dalla serie D, da una nuova denominazione, Salerno Calcio, da nuovi colori, l’inflazionato blaugrana, per scrivere nuove pagine. La storia di questi sette anni è sotto gli occhi di tutti. L’immediato ritorno nel calcio professionistico, il riacquisto del marchio, la scalata alla serie B culminata nell’avvincente e vincente testa a testa col Benevento e condita dalla vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa di Seconda Divisione: i risultati sportivi sono già storia, nel senso che sono annotati negli almanacchi, ma le vittorie più belle devono e possono ancora arrivare. E non solo con riferimento all’agognata promozione in massima serie. In questi sette anni Lotito e Mezzaroma hanno vissuto l’ambiente, la città, provando ad integrarsi nel tessuto sociale salernitano ed avranno sicuramente compreso che la Salernitana è condivisione e partecipazione, inclusione e non contrapposizione ideologica. Ne deriva che la missione dei patron è quella di regalare alla gente e a se stessi tante altre giornate da ricordare come quelle vissute in occasione della promozione in B, sublimazione di un anno intenso nel quale tutti erano percorsi, per dirla con un ritornello in voga all’epoca, da quel sentimento a cui il cuore dava voce. La gestione sportiva ed amministrativa è materia di pertinenza dei proprietari del club e delle persone da loro individuate, ma la passione e l’attaccamento ai colori sono patrimonio comune a tutti. Non conta solo il risultato, conta anche e soprattutto il modo, il percorso che si sceglie di attuare. E questo sarà stato vincente solo nella misura in cui sarà giunto dritto al cuore dei tifosi che non dimenticano i meriti di chi da sette anni è al timone del club, ma chiedono di poter battere nuove rotte per un futuro in cui, a prescindere dalla categoria, la Salernitana sia al centro di tutto.
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