MENICHINI RITROVA CASASOLA E MEDITA SORPRESE

Domani lo sbarco in Laguna, domenica la partita della vita. La Salernitana si giocherà la salvezza al Penzo contro il Venezia di Serse Cosmi con un uomo in più. Tiago Casasola, infatti, è rientrato a sorpresa ieri dall’Argentina dove era volato per dare l’ultimo saluto al papà Alfredo, tragicamente e prematuramente scomparso. Il difensore argentino ha fatto capolino ieri al centro sportivo Mary Rosy ad allenamento concluso. Ha abbracciato i compagni che non erano andati via ed ha fatto lo stesso con Menichini. Il tecnico e il calciatore, visibilmente emozionato, hanno avuto un lungo colloquio. Menico ha voluto capire fino a che punto può spingersi per un’eventuale convocazione. Casasola è addolorato ma molto determinato, vorrebbe scendere in campo a Venezia. Sono passati pochi giorni dai funerali del papà a Buenos Aires, ma Tiago sarebbe fortemente deciso a lasciare il segno. Se c’è da scendere in campo e dare una mano, insomma, lui ci sarà. Il terzino è anche il secondo miglior marcatore della Salernitana, alle spalle di Djuric che mercoledì scorso lo ha staccato di una rete, segnato il gol del provvisorio 1-0 e portandosi a quota sette sigilli. La squadra è partita oggi per Venezia in aereo, dopo l’allenamento mattutino. Contro i gondolieri, la Salernitana avrà due risultati su tre e Menchini è ancora alle prese con il rebus sul modulo. Il tecnico sa che una gara votata al mero contenimento potrebbe essere una sorta di harakiri per le oggettive difficoltà a mantenere inviolata la propria porta. Il trainer granata dovrà decidere se confermare l’assetto tattico della gara di andata – il 4-3-3 – oppure scegliere un atteggiamento tattico più abbottonato. Nel primo caso, potrebbero esserci variazioni solo negli interpreti (Akpa in mediana e magari Andrè Anderson in attacco); nel secondo, invece, si potrebbe assistere ad una mini rivoluzione con Gigliotti o Schiavi titolari nel terzetto difensivo; Pucino o Casasola e Lopez a fungere da esterni a tutta fascia e Jallow accanto a Djuric in prima linea per un 3-5-2 in cui non ci sarebbe posto per la fantasia di Orlando.

Questo il dubbio di Menichini in questa vigilia corta ed infinita al tempo stesso nella quale sarà importante recuperare energie fisiche e mentali, lavorare sulle certezze e ridurre i margini di errore perché potrebbero essere i dettagli a fare la differenza in una partita che vale una stagione, già fallimentare sotto l’aspetto tecnico e gestionale ma in cui va evitata l’onta della retrocessione.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta