MERCATO: ARRIVA BUS, BRAAFHEID RESTA ALLA LAZIO

Nove innesti durante la finestra invernale del mercato, ma la sensazione è che il lavoro sia rimasto a metà. La Salernitana chiude la sua campagna di riparazione con l’ingaggio dell’attaccante rumeno Sergiu Bus, classe ’92, proveniente dallo Sheffield Wednesday, serie B inglese dove non ha ripetuto le buone cose fatte vedere in Bulgaria con il Cska Sofia. Con Gatto, Oikonomidis ed il convalescente Tounkara, la Salernitana ha praticamente rifatto il suo attacco inserendo in extremis anche Bus. Quattro innesti in prima linea, ma i reparti in cui sarebbe stato necessario compiere un ulteriore sforzo sono rimasti così come erano. La Salernitana non è riuscita a liberarsi di Trevisan e Pestrin e, avendo ormai occupato tutti i posti disponibili in lista, ha soprasseduto. Resta alla Lazio Braafheid e così non è stata turata una delle principali falle della rosa. La Salernitana aveva bisogno di terzini più forti di quelli con cui aveva affrontato il girone di andata. A destra è arrivato Ceccarelli, a sinistra, invece, si va avanti con Franco e Rossi. Al centro della difesa, invece, non resta che sperare che presto Bernardini possa essere affiancato da Schiavi. Per giugno, invece, si lavora al colpo a parametro zero Meccariello, rimasto a Terni nonostante fosse in scadenza. Il futuro, però, è pieno di incognite perchè questa squadra, sebbene migliorata a gennaio, non è stata del tutto completata. A centrocampo, dopo Zito e Ronaldo che scontano un prevedibile ritardo di condizione, sarebbe servita un’aggiunta di qualità ma, soprattutto, di sostanza perchè fuori casa la Salernitana soffre a reggere il ritmo degli avversari e fatica a recuperare palla lontano dalla sua area di rigore. Il mercato si è chiuso ed ora bisogna valorizzare ciò che c’è in casa. Per la salvezza, si spera, che possa bastare ma è chiaro che la società avrebbe potuto fare un ultimo sforzo per riparare agli errori estivi ed allestire una rosa in grado di centrare l’obiettivo con meno affanno.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto