ORA IL COSTA D’AMALFI PUO’ VERAMENTE DECOLLARE –

La svolta tanto attesa è finalmente arrivata. L’aeroporto Costa D’Amalfi è uno scalo di rilievo nazionale. A sancirlo in via definitiva, è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha firmato un decreto, pubblicato lo scorso 18 dicembre ed entrato in vigore il 2 gennaio 2016, che di fatto definisce lo scalo salernitano secondo terminal del bacino della Campania, dopo, ovviamente, quello di Napoli Capodichino. Nel decreto sono contenuti precisi requisiti che dovranno essere rispettati da chi gestirà la struttura di Pontecagnano. Il Costa d’Amalfi, infatti, dovrà essere “in grado di esercitare un ruolo ben definito all’interno del bacino – recita il testo del documento – con una specializzazione dello scalo e una riconoscibile vocazione dello stesso, funzionale al sistema aeroportuale di bacino da incentivare”. E dimostrare, tramite un piano industriale, corredato da un piano economico-finanziario, il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario anche tendenziale e di adeguati indici di solvibilità patrimoniale, almeno su un triennio. Come si ricorderà, rispetto al piano industriale esplicitamente menzionato nel testo del decreto, la Regione Campania ha già posto le basi per lo sviluppo futuro dello scalo rilevandolo insieme alla Regione Basilicata. Dispensata la Camera di Commercio che non era più in grado di reggere la struttura, i due enti dovranno impegnarsi a fondo per permettere il decollo definitivo dell’infrastruttura. L’importante riconoscimento giunto dal Quirinale ora accelera i tempi per il via libera ministeriale. Restano, infatti, ancora da sciogliere il nodo dell’allungamento della pista, nodo cruciale per una degfinitiova consacrazione dwello scalo che, nei piani, della regione campania dovrà necessariamente ammortizzare il traffico aereo di Capodichino ormai saturo con circa sei milioni di viaggiatori all’anno.

Autore dell'articolo: Marcello Festa