ORDINANZA SCUOLE, LA REGIONE CAMPANIA PRESENTA DOCUMENTAZIONE AL TAR

Nessuna violazione del decreto legge n.111/2022,  perchè risulta provata una condizione di eccezionale straordinaria necessità” attestata da un indite Rt di ospedalizzazione pari a  1,78, che indica il raddoppio dei ricoveri Covid in arco settimanale; all’esaurimento posti letto pediatrici Covid, nella regione con popolazione più giovane d’Italia; al blocco già decretato delle attività sanitarie di elezione; dalla previsione di certo esaurimento di posti letto di degenza Covid nel breve periodo in mancanza di misure immediate.

L’ordinanza regionale della Campania quindi è fondata, equilibrata è proporzionata, mentre misure previste dal decreto del Governo “sono inattuabili e del tutto virtuali, almeno nel territorio regionale della Campania”, tenuto conto che “vi è impossibilità di assicurare il contact tracing e insostenibilità dei carichi da parte delle Asl, attestata dai dirigenti scolastici e da tutti i direttori generali delle Asl campane”. Sono le prime motivazioni trasmesse dalla giunta regionale della Campania nella sintesi dei contenuti delle documentazioni inviate al Tar Campania in relazione all’ordinanza n.1 del 7 gennaio 2022.

La Regione Campania ha presentato la memoria,  richiesta attraverso decreto dai giudici del Tar Campania , chiamati a decidere sul ricorso contro l’ordinanza firmata venerdì scorso dal governatore Vincenzo De Luca per la sospensione della didattica in presenza fino al 29 gennaio.

La Regione Campania dunque ha chiarito con una  memoria difensiva che l’ordinanza è stata adottata tenuto conto “dei dati più aggiornati della Cabina di regia nazionale, delle valutazioni dell’Unità di crisi regionale e della richiesta di presidi e sindaci che segnalano criticità non risolvibili a breve”, mentre le misure nazionali “non sono fondate sul parere tecnico-scientifico del Cts che non è stato convocato, contrariamente a quanto richiesto da tutte le Regioni per assumere decisioni consapevoli”.

In caso di sospensione dell’ordinanza, si legge poi nella memoria,  vi sarebbe un danno irreparabile per la popolazione giovanile data la previsione del  picco dei contagi  per fine gennaio,  in presenza di una bassissima  percentuale di vaccinazione sotto i 12 anni.

Le misure previste dall’ordinanza regionale sono equilibrate e proporzionate: tutte le scuole sono  aperte; si prevedono solo tre settimane di didattica a distanza per medie inferiori ed elementari.

Tre settimane di respiro per i Presidi, i Sindaci e le AASSLL che ne hanno fatto richiesta  per ampliare la fascia dei vaccinati e  scavallare il picco dei contagi.

 

Autore dell'articolo: Barbara Albero