Orecchie da mercante. Per il momento Paolo Russomando e Silvia Pisapia “disobbediscono” all’aut aut giunto dalla federazione salernitana del PD su imput della segreteria regionale del partito. Come è noto è stato esplicitamente richiesto ai due candidati in pectore alle prossime regionali di maggio di fare un passo indietro rispetto ai loro programmi. Nello specifico a Paolo Russomando è stato chiesto di portare allo scioglimento il comune di Giffoni Valle Piana rinunciando all’ipotesi decadenza, mentre a Silvia Pisapia è stato chiesto di rinunciare alla doppia candidatura, a sindaco di Casal Velino e alle Regionali, quindi di scegliere per l’una o l’altra cosa. Per il momento i due “ribelli” del PD fanno orecchie da mercante, Russomando, ha provveduto, sull’esempio di quanto fatto da De Luca a Salerno, a sostituire il vice-sindaco di Giffoni volendo, appunto, garantire una continuità amministrativa sotto il suo diretto controllo, mentre Silvia Pisapia, candidata in quota Valiante, non vuole saperne di optare per l’una o l’altra carica ritenendo di aver formalmente i requisiti per correre, nello stesso giorno, sia per la poltrona di primo cittadino di Casal Velino che per un posto al Consiglio Regionale, riservandosi di scegliere, eventualmente, ad elezione avvenuta. Sullo sfondo c’è una precisa richiesta da parte della federazione salernitana del PD guidata da Nicola Landolfi che intende, a tutti i costi, ripristinare un equilibrio tra le varie anime del partito oggi in campo. Dopo il successo di De Luca alle Primarie, da Salerno era infatti partito un imput ben preciso: per la composizione della lista PD nel salernitano bisognava rispettare le proporzioni stabilite fin dal principio, ovvero sei candidati scelti dal vincitore, dunque da De Luca, tre per lo sconfitto, dunque per Cozzolino. Poi si era arrivati alla mediazione, ovvero 5 e 4, ora con l’uscita di scena di Alfieri, ad avviso di Landolfi tutto va rivisto. Di qui il pressing su Russomando e Pisapia, non allineati al De Luca pensiero e dunque non particolarmente graditi alla segreteria salernitana che è già stata costretta a fare un passo indietro forzando la mano ad Alfieri inducendolo alla rinuncia. Situazione che ha creato non pochi problemi al PD salernitano visto e considerato che Nello Fiore, indicato da Landolfi come certo sostituto in lista, continua a rispondere picche alle sollecitazioni.
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