PESTRIN COME DE ROSSI

Quasi un’ora da difensore centrale. Necessità fa virtù per Manolo Pestrin che martedì scorso a Pescara si è sacrificato nel ruolo di centrale difensivo dopo l’espulsione per doppia ammonizione rimediata da Schiavi sulla sirena del primo tempo. Il capitano della Salernitana ha affiancato Trevisan nei concitati minuti che separavano la squadra dall’intervallo. Il tutto mentre Torrente faceva scaldare il giovane Empereur e allo stesso tempo meditava la scelta rivoluzionaria. Nella ripresa, infatti, il trainer granata ha deciso di confermare Pestrin al centro della difesa, ha fatto sedere nuovamente in panchina il giovane brasiliano, decidendo di cambiare qualcosa dalla cintola in su. Un rischio – calcolato – che è stato premiato. Pestrin, infatti, si è ben disimpegnato nelle inedite vesti di centrale aggiunto mettendo la museruola a gente come Cocco e Lapadula. Il capitano ha giocato di posizione, di esperienza e con quella giusta cattiveria agonistica che ha costretto gli avanti pescaresi a girare alla larga. Pestrin alla De Rossi, insomma, volendo azzardare un paragone illustre. Una soluzione che Torrente potrebbe prendere in considerazione anche in futuro secondo Antonio Capone, ex stella di Salernitana e Napoli degli anni ’70 intervenuto ieri sera nel corso della trasmissione Zona Mista News.

Il capitano, insomma, ha mostrato i denti all’Adriatico anche da difensore centrale e non è escluso che non possa capitare anche in futuro. E’ chiaro che il pacchetto di difensori centrali è bene assortito, ma è pur sempre una freccia in più nell’arco di Torrente. Domani contro la Ternana, infatti, a fare coppia con Trevisan, tornerà Lanzaro che ha smaltito in postumi del virus che lo ha costretto al forfait a Pescara. Indisponibile Schiavi, che deve scontare il turno di squalifica per l’espulsione rimediata in terra d’Abruzzo, il primo rincalzo sarà comunque Empereur. A meno di una nuova emergenza, dettata da situazioni circostanziali, è difficile immaginare che il capitano possa arretrare nuovamente il suo raggio d’azione. Intanto a Pescara l’ha fatto e l’ha fatto anche egregiamente. Non solo per l’esperienza messa in campo nei momenti tipici del match con la squadra in inferiorità numerica che stava arretrando e sbandando pericolosamente davanti a Terracciano. Ma anche e sopratutto grazie alla capacità di uscire dall’area di rigore senza dover necessariamente sparare via il pallone alla viva il parroco. Pestrin come De Rossi. Che sia una nuova giovinezza per il 37enne capitano granata?

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta