PIANO OSPEDALIERO: PREMIATA SALERNO

Nessun ridimensionamento per gli ospedali cittadini e della provincia nella stesura definitiva del Piano regionale di programmazione della rete ospedaliera redatto dal commissario regionale Joseph Polimeni. Scongiurata l’ipotesi di un ridimensionamento del sistema sanitario provinciale, anzi – rispetto a quello licenziato dalla giunta Caldoro – è fin troppo evidente un cospicuo miglioramento del sistema in quanto, ad esempio sono stati mantenuti in vita ospedali come Agropoli e Scafati che, invece, erano stati soppressi dalla precedente Giunta regionale. E se il  Ruggi d’Aragona  è confermato Dipartimento di emergenza e accettazione di II livello al servizio dell’intera provincia e programmata una dotazione di nuove discipline: Chirurgia plastica, Reumatologia, nonché Unità spinale e Neuro-riabilitazione, novità di rilievo si registrano per Il “Da Procida” che assume un ruolo rilevante nel settore della riabilitazione con l’assegnazione di nuovi posti letto di lungodegenza. Nocera Inferiore sarà satellite nella rete dell’ictus, oltre che Centro traumatologico zonale, mentre  Pagani viene definitivamente configurato quale presidio ospedaliero senza pronto soccorso e polo oncologico dell’Asl di Salerno. Riabilitato l’ospedale di Scafati ora presidio ospedaliero con Pronto soccorso ad indirizzo pneumologico corredato dei servizi diagnostici finalizzati alla attività di bronco-pneumologia. Mercato San Severino e Cava de’ Tirreni permangono come sede di pronto soccorso collegati al Ruggi, facendo fronte complessivamente a circa 155mila accessi annui. Castiglione di Ravello ottiene 20 posti letto. Grande novità, peraltro attesa, ad Agropoli viene previsto un potenziamento quale struttura in deroga con 20 posti letto di Medicina e ospiterà un centro sovra-aziendale territoriale per i disturbi del comportamento alimentare.  Polla conferma il suo ruolo di presidio di pronto soccorso della rete dell’emergenza mentre Il plesso di Sant’Arsenio diventa struttura territoriale ospitando un ospedale di comunità. 

Autore dell'articolo: Marcello Festa