PLAY-OUT: FOGGIA BATTE I PUGNI, GRANATA NELL’ANGOLO

La giustizia sportiva da una parte, quella amministrativa dall’altra. In mezzo la Salernitana, spettatrice più che interessata. In caso di play out, il club granata è l’unico paradossalmente ad essere certo di giocare gli spareggi salvezza. Il Venezia teme, ma spera di tirarsene fuori. Il Foggia spera ed auspica di rientrarci. Da una parte l’appello del Palermo, dall’altro quello del club dauno, che tifa per una conferma della massima punizione sportiva ai rosanero per poter perseguire la propria strategia, e continua a battagliare. A tal punto da chiedere alla lega di fissare le date per i play-out. L’avvocato dei pugliesi Catricalà, un luminare in materia di diritto amministrativo, sa bene che il provvedimento cautelare del Tar Lazio – che evidenzia la disparità di trattamento tra Perugia e Foggia, invocando lo scorrimento della classifica anche nella parte bassa – consente ai rossoneri di battere i pugni. “Riteniamo imprescindibile e legittimo che i preposti organi, nel regolare e doveroso adempimento delle loro funzioni, diano immediata esecuzione al provvedimento giudiziale accogliendo la nostra istanza, al fine di evitare gravi e irreparabili danni, non solo a noi ma a tutto il sistema calcio – scrive il Foggia in una nota – Ribadiamo la volontà di tutelare gli interessi della società in tutte le competenti sedi, al fine di vedere riconosciuti i legittimi e sacrosanti diritti sanciti dalle norme vigenti come applicate dai tribunali competenti”. Che tradotto in parole povere: se c’era urgenza di disputare subito i playoff tirando dentro il Perugia, secondo i legali pugliesi sussisterebbe lo stesso criterio anche in ottica playout. La Lega B gioca con la dialettica, sospendendo (non annullando) la decisione di cassare i playout. Al momento Balata e la Salernitana hanno le mani legate perché il provvedimento cautelare emesso dal Tar non è impugnabile. Lo sarà solo la sentenza (rivolgendosi al Consiglio di Stato) che verrà fuori l’11 giugno. L’ippocampo è tra due fuochi. Se mercoledì il Palermo otterrà uno sconto, magari una forte penalizzazione che lo porti a metà classifica, la Lega B dovrà per forza cercare la quarta retrocessa: si sgonfierebbero le ragioni del Foggia, che tornerebbe terzultimo, ma la Salernitana si troverebbe obbligata a spareggiare col Venezia. Viceversa, qualora la CAF confermasse i siciliani all’ultimo posto, il Foggia riprenderebbe vigore, visto il decreto del Tar che gli sorride. L’attesa e le interpretazioni, guerre di nervi e pressioni ambientali. La corsa salvezza si è spostata insomma nei faldoni della giustizia, con una Salernitana rintronata dall’aria dei tribunali. Intanto, il tempo passa: e questo potrebbe essere forse l’unico, vero, alleato dei granata, magari con una B di nuovo a 22 squadre all’orizzonte.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta