PRISON BREAK: L’AGENTE INFEDELE E LA SICUREZZA DEL CARCERE IN CRISI –

Droga lanciata dall’esterno come un pallone direttamente nel campo di calcio, cocaina acquistata con le postpay, ordinazioni di cellulari su misura. Attività facilitata dalla collaborazione di un agente di Polizia Penitenziaria, in servizio ai “reparti detentivi”.

Apre un nuovo capitolo sulla piazza dello spaccio, interna al carcere di Fuorni, l’operazione battezzata “Prison Break” che ha portato all’arresto di 47 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, minaccia ed estorsione, attivi anche all’interno della casa circondariale di Salerno con la creazione di una vera e propria ‘piazza di spaccio’ e un mercato illegale di cellulari.

L’indagine della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Salerno e del Nucleo Investigativo Centrale del Corpo della Polizia Penitenziaria che stamani ha portato ad eseguire le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno, su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa presso la Procura di Salerno.

Un incontro utile a spiegare nei dettagli come droga e cellulari venivano nascosti nelle celle ed il ruolo ricoperto dall’agente di polizia penitenziaria che ha visto la partecipazione di Giuseppe Borrelli, Procuratore Capo Tribunale di Salerno, Maurizio Ficarra Questore di Salerno, Marcello Castello, Dirigente della Squadra Mobile di Salerno e Francesca Cerra, del Nucleo Regionale di Napoli della polizia penitenziaria.

Autore dell'articolo: Barbara Albero