PROGETTO FAMI, BILANCIO IN PREFETTURA CON L’ASSESSORE MORCONE –

Un piccolo ma significativo percorso legale per combattere il caporalato sul loro stesso terreno. Con queste parole il prefetto di Salerno Francesco Russo ha definito il progetto Fami (Fondo Asilo Migrazione Integrazione) presentato stamani con l’assessore regionale alla sicurezza, Mario Morcone che fa della Prefettura di Saletno un modello ripetibile di pratiche per l’accoglienza e l’inclusione dei migranti. Si tratta di una delle tre aree di intervento che ha consentito in provincia di Salerno di portare avanti il percorso di inclusione con il coinvolgimento anche dell’Asl rappresentata alla conferenza dal direttore generale Gennaro Sosto e il Comune di Eboli con il sindaco Mario Conte, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine e di numerose associazioni.  La provincia di Salerno secondo l’Istat è al secondo posto dopo Napoli per la presenza di stranieri soggiornanti. Nel 2020 erano più di 55.000 rappresentando il 5,2% della popolazione residente in provincia.

Il progetto Fami ha rappresentato una risposta concreta per contrastare i rischi di esclusione di emergenza che caratterizzano la forte presenza di cittadini stranieri presenti sul territorio dove il sistema dell’accoglienza ha dovuto fronteggiare anche due situazioni emergenziali: il costante afflusso di profughi dal mare e quello più recente di ucraini in fuga dal conflitto bellico. Una prima area di intervento ha previsto il rafforzamento della capacità di gestione e organizzazione dello sportello della prefettura rivolto ai cittadini stranieri, una seconda area ha agito in sinergia con l’Asl sulla gestione dell’emergenza sanitaria con una campagna di screening anti-Covid, mentre una terza area ha attuato interventi sperimentali per il contrasto il caporalato. Nel febbraio del 2022 è stato infatti sottoscritto un protocollo d’intesa cooperativo per fermare lo sfruttamento lavorativo nella Piana del Sele. Un’unità mobile ha realizzato attività informative nel territorio della piana del Sele con i cittadini stranieri distribuendo brochure multilingue e offrendo la possibilità di iscriversi in un apposita White list ai lavoratori regola con i documenti di soggiorno interessati ad entrare in contatto con le aziende agricole del territorio. Sono stati 26 i lavoratori che hanno sostenuto i colloqui di selezione e 7 i contratti attivati.

Autore dell'articolo: Barbara Albero