QUELLA SPORCA DOZZINA

Chiamateli superstiti. O rimandati a gennaio, come vi pare. Fino ad oggi con il termine “superstiti” si è stato solito attribuire la qualifica a quei pochi giocatori della Salernitana scampati alla lunga lista di infortunati che ha falcidiato la truppa di Torrente fin dall’inizio della stagione e per tutto il girone di andata.

Stavolta, invece, il termine è particolarmente appropriato. Superstiti della rivoluzione di gennaio. In attesa di conferme sul campo, naturalmente. Certi, a meno di clamorosi ribaltoni, di proseguire la loro avventura a Salerno sono circa 12 giocatori attualmente in organico. Una sporca dozzina, volendo parafrasare il titolo di un celebre film di guerra, con l’augurio che il finale si pure lo stesso.

Si tratta di un mix tra gregari e titolari fissi, o di gente che si è riscoperta tale per le emergenze di cui sopra. Oppure di elementi che hanno tirato la carretta fino ad oggi. Conferme guadagnate sul campo o quasi: paradossalmente il reparto arretrato è quello che risentirà di meno della rivoluzione di gennaio. In sei dovrebbero mantenere l’ippocampo sul petto; tre a centrocampo e altrettanti in attacco. Proseguiranno la loro avventura a Salerno il portiere Terracciano; i cursori Colombo e Rossi, i centrali Bernardini, Empereur e Schiavi. In attesa del responso medico su Tuia naturalmente, reduce dall’infortunio al crociato patito ad agosto scorso.

A centrocampo Odjer, Bovo e quasi certamente Moro saranno ancora granata. Probabilmente, però, con ruoli più marginali rispetto al recente passato, soprattutto in caso di sostanziosa campagna rafforzamento nella zona nevralgica del campo. L’unico in bilico potrebbe essere proprio Moro, cercato con insistenza dal Lecce di Braglia in Lega Pro. L’ex Empoli, tuttavia, pare intenzionato a proseguire la sua avventura a Salerno dopo avere prolungato e spalmato il suo ingaggio per altri due anni.

In attacco si punterà ancora su Gabionetta, Coda e Donnarumma. Brasiliano a parte, anche in questo caso il pacchetto offensivo attuale sarà quasi certamente di ripiego. In attesa di rinforzi che abbiano le cartucce cariche e non certi le polveri bagnate. In attesa cioè dei botti di fine anno.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta