RENZI E DE LUCA, “CUORI NELLA TORMENTA” –

Di questo passo l’appuntamento del 4 dicembre, nato in sordina ma con il trascorrere del tempo sempre più partecipato, rischia di diventare un referendum su De Luca prima ancora che su Matteo Renzi come pure è stato più volte detto. Il fronte del “No” che va dalla sinistra radicale alla destra passando per il Movimento 5 Stelle sta infatti focalizzando sempre più le sue attenzioni sempre sul Presidente della Giunta Regionale della Campania divenuto vero e proprio target anche al fine di orientare gli italiani verso il No e, di conseguenza, sfiduciare Renzi che fino al prepotente ritorno sulla scena di De Luca era il bersaglio preferito delle opposizioni. Prima la frase, politicamente scorretta, riferita a proposito di Rosy Bindi, poi la registrazione audio dell’appello molto esplicito a proposito del voto referendario, infine l’emendamento che consente al presidente della Regione Campania la possibilità di assumere anche la carica di commissario alla sanità. Tutto in pochissimi giorni. Apriti cielo! Le opposizioni sono in fermento come pure una fetta del PD quella solitamente contraria a Renzi. Reazioni soggettive e oggettive. Ad esempio la Commissione Anti-Mafia, presieduta ancora da Rosy Bindi, ha chiesto ufficialmente informazioni alla Procura di Napoli, dove ieri il Movimento 5 Stelle ha depositato un esposto, sul discorso fatto da De Luca a 300 sindaci della Campania nel corso di un incontro politico, discorso che nasconderebbe – ad avviso dei grillini – una chiara pratica clientelare, un voto di scambio. Giusto ricordare che sul punto si è già espresso il ministro degli interni Alfano che ha minimizzato l’accaduto ma ciò, evidentemente, non è bastato alla Commissione che ha chiesto lumi e ragioni alla procura di Napoli. Infine, per chiudere il cerchio, della serie non ci facciamo mancare niente, è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri l’emendamento, inizialmente bocciato, alla legge di bilancio con il quale si dà al presidente della Regione la possibilità di rivestire la carica di commissario alla sanità, circostanza questa già prevista in passato e di cui anche Stefano Saldoro, nella passata consiliatura, ne usufruì. Ovviamente la circostanza, che in tempi diversi sarebbe passata in cavalleria, oggi è diventata, nel clima generale di tutti contro tutti, l’ennesimo filone di una saga interminabile e mancano ancora 10 giorni al 4 dicembre.

Autore dell'articolo: Marcello Festa