RICORSO ACCOLTO. RIAPRONO IN CAMPANIA LE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO –

Il Tar della Campania ha accolto il ricorso presentato da alcuni genitori contro l’ ordinanza della Regione ed ha deciso (con un provvedimento cautelare) che le scuole superiori dovranno aprire con “modalità integrata”. La Regione Campania, hanno

osservato i giudici amministrativi nel provvedimento d’urgenza (il giudizio di merito è fissato il 16 febbraio) dovrà “conformarsi a quanto prescritto nel citato Dpcm per le scuole secondarie superiori, previa ricognizione degli atti attuativi e proattivi necessari a rendere effettiva la didattica in presenza nei limiti quantitativi, minimi e massimi, prescritti”.

Il rientro in classe dovrà avvenire entro il 1 febbraio per consentire di adottare tutte le misure “ma anche in ragione – osservano ancora i giudici amministrativi – dello stato avanzato dell’anno scolastico in corso, ormai alle soglie del secondo quadrimestre, e dunque consumato per la metà circa”.

Ma c’è anche la possibilità di anticipare “ove le condizioni locali lo consentissero il rientro in presenza del contingente di studenti individuato”.

Grande soddisfazione del Codacons, presente con i propri atti al Tar Campania per il risultato ottenuto oggi , che ha chiuso il cerchio per le superiori.

Il Tar non si e’ limitato a sospendere, ma ha dettato stringenti misure conformative del potere regionale.

L’Avv. Laura Clarizia e l’Avv. Matteo Marchetti vice segretario nazionale dichiarano: “ l’istanza cautelare, del Codacons ma anche di diversi genitori in rappresentanza di decine e decine di altri da noi rappresentati che ci hanno contattato e hanno formato dei gruppi molto estesi tra le diverse province, inoltrata al TAR di Napoli, non è contro coloro che sono favorevoli alla DAD, non è uno scontro tra chi vuole tornare a scuola e chi no, ma è stata un’istanza volta ad annullare provvedimenti illegittimi, atti posti in essere consapevolmente il sabato per il lunedì, il TAR Campania non ha decretato su chi è favorevole o contrario , ma ha compiuto una scelta di diritto (come e’ ovvio che sia!), perché i decreti legge e i Dpcm sono stati emanati a loro volta nel rispetto dei dati scientifici, ma soprattutto nel rispetto della costituzione, i servizi essenziali come l’istruzione sono di competenza dello stato centrale. Ha decretato, inoltre sulla base anche dei piani di trasporto dei Prefetti pronti gia’ da quindici giorni e sui quali la regione ha taciuto. Finalmente scrive il Codacons si e’ affermata la centralita’ del diritto allo studio e alla frequenza scolastica e vi e’ stata l’affermazione della prevalenza dello stato nella determinazione dei livelli minimi di servizio pubblico essenziale che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.

Autore dell'articolo: Barbara Albero