RIFIUTI DALLA TUNISIA, PRIMA L’ANALISI E POI L’INCHIESTA –

Rassicurare le popolazioni sulla natura dei rifiuti, prima di accertare attraverso l’inchiesta giudiziaria i presunti illeciti commessi nel traffico internazionale di rifiuti partiti da Polla, con destinazione il porto di Sousse in Tunisia e poi restituiti al mittente.  Per questo si darà priorità all’analisi dei rifiuti e direttamente nel Porto di Salerno, nell’area che già ospita un piccolo inceneritore a servizio dello stesso scalo, prima del trasferimento nell’area individuata a Persano. Passa questa procedura e dunque si  partirà dall’analisi  dei container, a partire da quel 213esimo in più ovvero quello che non è mai partito dalla Sra di Polla che ne ha spedito in Tunisia 212, ma che invece, a sorpresa, le autorità tunisine hanno imbarcato a bordo della nave Martine A. della compagnia Arkas, che ha riportato nel porto di partenza le 6390 tonnellate di rifiuti ed anche quanto rimasto di una parte di rifiuti bruciati in un incendio. È il  container sul quale ruotano le maggiori perplessità proprio perché avvolto dal mistero.  È uno dei punti previsto nell’accordo di intesa istituzionale che in qualche modo mette in stand by l’inchiesta giudiziaria dando priorità alla necessità di tranquillizzare le popolazioni che dovranno ospitare i rifiuti una volta accertata la natura innocua. Notizie  continue che vanno dalla possibile presenza di scarti provenienti da rifiuti ospedalieri ( ma in realtà si tratta di mascherine e materiale comunque non speciale- documentato da foto inviate dalle autorità tunisine alla Direzione Nazionale Antimafia ) alla paventata presenza di scorie nucleari hanno determinato una svolta alla procedura per analisi e trasferimento dei rifiuti. È stato il Prefetto di Salerno, Francesco Russo a sollecitare il cosiddetto Piano B, ovvero la caratterizzazione dei rifiuti (una piccola parte, si ipotizzano 9 container su 213) direttamente nel porto,  L’ipotesi proposta dai sindaci della Piana del Sele, in primis Serre ha messo d’accordo tutti. Regione ed Eda, l’ente d’Ambito che dovrà materialmente predisporre con l’Arpac l’analisi dopo un’ordinanza che sarà emessa dal presidente della provincia di Salerno, anche a costi aggiuntivi ( al momento tra l’altro la sosta dei container al porto costa in media 15 mila euro al giorno) hanno dato la loro disponibilità a questa procedura che oggi  porterà anche la Procura di Potenza, guidata da Francesco Curcio a nominare dei suoi consulenti.  Già lunedì si potrebbero avere dati e notizie certe. Soltanto una volta che l’analisi a campione sui container sarà completata, si potrà procedere da un lato al trasferimento dei rifiuti e dall’altro all’inchiesta giudiziaria che vede al lavoro per la procura di Potenza il pm Vincenzo Montemurro.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro