RONALDO: NOMEN OMEN

Finalmente un play maker. Ronaldo Pompeu Da Silva è il regista che tutti gli allenatori vorrebbero avere. Un predestinato, a partire dal suo nome:  giovane, ottimo tasso tecnico, buona qualità fisica e temperamentale. Finora, però, giusto parlare di “prospetto” e non ancora di giocatore “fatto”. Centro-mediano davanti alla difesa, il 26enne ex Empoli è stato girato in prestito alla Salernitana dalla Lazio. Di Ronaldo si dice un gran bene già da qualche stagione. Lo scorso anno a Vercelli, però, il brasiliano è stato fermato da un brutto infortunio al ginocchio. Per questo la stagione in corso è da considerare di fondamentale importanza nel suo percorso di crescita.

Passo ancora troppo cadenzato, buon impatto fisico ma, soprattutto, un elemento che sa dare del “tu” al pallone, Ronaldo ha tutte le caratteristiche del centrocampista di qualità, del giocatore cui affidare il comando delle operazioni. A Salerno, in due partite, si è capito subito. Torrente ha spinto più di tutti per averlo, sebbene la forma non sia ancora la migliore e l’intesa con i compagni tutta da esplorare.

E pensare che in quel ruolo la Salernitana, in teoria, sarebbe più che coperta: Pestrin è un centrale, Moro anche, lo stesso Odjer. Nessuno, però, ha le caratteristiche del brasiliano. Gli altri potranno pur sempre adattarsi nella posizione di interno, come nel caso di Moro o di Odjer. Ronaldo no: a lui spetta dare geometrie alla squadra. Un presente a Salerno, con il granata sulla pelle, un futuro a Roma, sponda Lazio dove non sono in pochi a pronosticargli il ruolo di erede di Biglia, argentino contesissimo che Lotito venderà a peso d’oro nel giugno prossimo.

Per riuscirci Ronaldo dovrà fare bene, anzi benissimo a Salerno, guidando i granata alla salvezza. L’avvio è stato incoraggiante e di grande prospettiva. Le sue qualità si sono viste da subito, fin dal primo controllo, ma ora c’è da superare l’handicap di una condizione ancora lontana, di una forma che per tante ragioni non può ancora essere quella ottimale.

Non è comunque un caso che proprio grazie alle capacità balistiche di Ronaldo la Salernitana adesso può finalmente cambiare gioco con facilità, innescare direttamente gli esterni, velocizzare le ripartenze e contare, all’occorrenza, anche su una buona conclusione dal limite. Caratteristiche fondamentali per Torrente che fino ad oggi poteva contare solo su centrali in grado di agire per linee orizzontali e mai in verticale, mediani davanti alla difesa. Non certo il regista capace di dare il fatidico ciack… si giri.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta