Tutto cominciò proprio contro il Venezia. In Laguna, in una calda serata agostana, la Salernitana di Bollini si affacciava sommessamente al nuovo campionato nel senso che il suo allenatore dell’epoca aveva invitato tutti a non fare voli pindarici, a restare ancorati alla realtà perchè l’obiettivo primario era la salvezza. Un girone dopo, al giro di boa, c’è di nuovo il Venezia ad interfacciarsi con i granata. La squadra di Pippo Inzaghi e dell’ex Soligo, ancora amatissimo a distanza di qualche anno dal suo addio a giudicare dagli attestati di stima meritati ricevuti dai tifosi in questi giorni, è l’ostacolo da superare per capire cosa ci sia all’orizzonte. Per puntare in alto, laddove mira la società, occorre solo un risultato: la vittoria. Senza i tre punti, infatti, la Salernitana dovrebbe cominciare a guardarsi le spalle visto che alla fine del girone di andata il margine di sicurezza che era stato acquisito durante la gestione Bollini nei confronti delle inseguitrici s’è intaccato. Ora, infatti, ci sono solo tre punti tra i granata e la zona playout e, dunque, sarà importante innanzitutto ricordarsi del consiglio che Bollini dispensò all’ambiente prima che la giostra prendesse le mosse: fare punti per mettere fieno in cascina perchè in un campionato in cui i pronostici sono più che mai fatti per essere smentiti è buona regola sfruttare le occasioni. E la Salernitana ne ha già lasciate diverse, pure troppe, per strada, specie in casa dove ha vinto due volte soltanto. Contro un Venezia specialista in pareggi e molto scorbutico nella sua versione da trasferta ai granata serviranno lucidità e coraggio per centrare la vittoria e dare il benvenuto al nuovo anno proprio come fece dodici mesi addietro la squadra di Bollini che piegò lo Spezia con un gol di Coda. Oggi Colantuono si affiderà all’estro di Sprocati, alla voglia dei giovani rampolli laziali, Rossi e Palombi, ma chissà che il colpo vincente non lo sferri Bocalon, veneziano doc ed ex del confronto, chiamato a recuperare posizioni nelle gerarchie del tecnico e, soprattutto, ad appiccicarsi ulteriormente addosso la maglia granata visto che in tempo di mercato può sempre succedere di tutto.
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