Il rimpianto è ancora maggiore alla luce dei risultati maturati nella giornata di ieri sugli altri campi dove erano impegnate le squadre pericolanti. È quello che accade però ormai da troppe settimane in casa Salernitana dove il lunedì è diventato il giorno in cui si tirano le somme con sospiro di grande amarezza in merito a quello che si sarebbe potuto verificare ed invece non si è realizzato. Per demeriti propri ovviamente, per una piccola componente di casualità e di sfortuna anche, ma principalmente ciò che inchioda la Salernitana alle sue responsabilità è stata l’incapacità di prendere decisioni razionali, logiche, non di pancia, perché la stagione si sarebbe ancora potuta salvare e non ci riferiamo soltanto al periodo di ottobre quando il presidente Danilo Iervolino esonerò Paulo Sousa e decise di affidare la squadra a Filippo Inzaghi. Finanche da febbraio in poi ci sarebbe ancora stato tempo e modo per invertire il trend ma la cura Liverani è stata rigettata dalla squadra tanto che il tecnico, come raccontano le cronache di spogliatoio, era stato sul punto di dire addio già prima della gara di sabato scorso con il Lecce. Con il Lecce la Salernitana ha perso una partita che oggettivamente non avrebbe meritato di perdere. La squadra ospite ha fatto davvero poco per portare a casa i tre punti e li ha afferrati grazie ad una zampata del suo centravanti Krstovic finita in gol dopo la deviazione di Gyomber. Prima e dopo quell’episodio la Salernitana aveva costruito qualcosa ma si era scontrata con il grande istinto ed i super riflessi del portiere ospite Falcone. Comunque la si voglia mettere, le ultime quattro partite hanno portato in dote un solo punto e, visto il rallentamento notevole delle altre squadre, è chiaro che facendo due conti sarebbe bastato anche solo rispettare finalmente la media inglese per vedere la Salernitana di nuovo attaccata al treno salvezza. Ed è per questo che a caldo il presidente e l’ad hanno deciso di mettere in forte discussione Liverani che da sabato sera è virtualmente esonerato. Nella giornata di ieri si è deciso di non decidere a caldo, di pancia, anche perché il campionato non offre più purtroppo la reale e concreta possibilità di riaprire i giochi. Inutile farsi prendere la mano, forzando decisioni che aprirebbero scenari vincolanti anche per giugno quando si dovrà approntare un piano di rilancio tecnico e parallelamente di risanamento dei conti e anche di quell’ambiente che gravita intorno alla squadra. Inzaghi ha dato la disponibilità a riprendere il comando delle operazioni, ma il tecnico piacentino è ormai incompatibile con Walter Sabatini che a sua volta nella serata di ieri appariva abbastanza rassegnato all’idea di dover nuovamente lasciare in sospeso il suo rapporto con la Salernitana. La notte sembra aver portato consiglio nel senso che ci si è presi ancora qualche ora di tempo per decidere, tanto che è ritornata in auge anche l’opzione traghettatore incarnata da Colantuono. Domani pomeriggio la squadra riprenderà gli allenamenti. Si attende solo di sapere chi la guiderà da qui a fine maggio, ma l’attenzione è già rivolta a giugno quando per tutti sarà il momento della verità.
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